Clara Gorno è la nuova presidente del Brescia Calcio Femminile. Moglie dell’ex capitano del Brescia Marco Zambelli, Clara si è buttata in questa nuova avventura professionale.
«Come prima cosa voglio dire che sono felice ed orgogliosa. Come è nato il mio interessamento verso il BCF? Leggendo un’intervista nella quale Cesari denunciava il continuo disinteressamento rispetto alle sue richieste di sostegno, e che si rendeva disposto alla cessione della società. Ho provato grande stima ed ammirazione per una persona che definirei “stoica”, e quindi nel gennaio di quest’anno l’ho contattato, ci siamo incontrati e mi ha invitato ad assistere ad alcune delle partite casalinghe della squadra».
«Gli ho prospettato la mia visione del Brescia Calcio Femminile del futuro, partendo dal fatto che la mia intenzione è riportarlo ad alti livelli calcistici, con pazienza e determinazione. Gli ho raccontato la mia esperienza di vita come cooperante internazionale in diverse ONG in varie parti del Mondo, dal Sudamerica all’Africa per aiutare donne e bambini che non hanno alcun diritto costituzionale. Io credo fermamente nel potere delle donne, nella solidarietà femminile; credo nella nostra tenacia, nel coraggio e nell’abnegazione che siamo in grado di mettere in campo. E per questo un mio preciso obiettivo è anche quello di combattere la disparità di genere nello sport, attraverso lo sport. Mi ha colpita e amareggiata scoprire che le nostre ragazze si allenano la sera perché durante la giornata devono svolgere un’attività lavorativa che permetta loro di avere uno stipendio sufficiente per vivere la quotidianità. La Figc ha in programma di introdurre il professionismo nel calcio femminile nel prossimo futuro, ma per garantire gli stessi diritti dei colleghi uomini il percorso sarà lungo».
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«Per far sì che la donna che pratica sport non sia vista come un’eccezione, e che quindi ci possano essere veramente pari opportunità, il mio intento è quello di implementare e puntare fortemente sulle affiliazioni con le realtà sportive locali affinché le bambine possano avvicinarsi a questo bellissimo sport e avere la possibilità di inseguire il proprio sogno. Il Brescia Calcio Femminile deve continuare ad essere, e rappresentare sempre di più, una realtà di crescita sportiva ma anche umana. Sono già al lavoro e in contatto con le istituzioni locali per affrontare insieme la battaglia del riconoscimento dei diritti delle donne nel calcio, e sono fermamente convinta che il tessuto imprenditoriale bresciano sposerà questo progetto per far sì che insieme si possa creare un forte senso di appartenenza territoriale. Cosicché anche le nostre figlie un domani possano godere di questo diritto, e i nostri figli crescano fin da piccoli allenati a rispettare le donne»
«Per quanto riguarda l’assetto dirigenziale – prosegue Clara Gorno – considerando che sono subentrata in un momento particolare della stagione, a quattro giornate dalla fine di un campionato difficile e molto combattuto, è normale che io non abbia voluto toccare nulla. Qui ci sono persone prima di tutto di grande sensibilità e attaccamento alla realtà del Brescia Calcio Femminile, poi con competenze di primo livello riconosciute a livello nazionale. Ora la concentrazione delle ragazze e dello staff tecnico deve essere tutta rivolta al conseguimento della salvezza: una volta raggiunto, poi parlerò con ognuno come è giusto che sia. Questo progetto potrà ottenere risultati tangibili e soddisfacenti solo grazie al lavoro di gruppo, dove ognuno attraverso il proprio ruolo, le proprie esperienze e il proprio vissuto aiuti a crescere e migliorarsi per remare tutti nella stessa direzione».
«Ho chiesto a Giuseppe Cesari di accettare la carica di Presidente Onorario: quello che ha dato per il BCF, ma per il calcio femminile italiano in generale ha fatto la storia, e questo non lo dico io, ma tutti quelli che lo conoscono. È un pioniere di questo sport, con grandi valori etici e morali che condivido».
«Ho incontrato e mi sono presentata alla squadra prima dell’allenamento di lunedì: ho trovato un bel gruppo affiatato, fatto di ragazze sensibili e soprattutto vogliose di dare il massimo per il bene della squadra. Il loro entusiasmo è un esempio potentissimo di come le donne possono fare la differenza nella vita e nello sport».
«Ai nostri tanti e appassionati tifosi dico di stare tranquilli: voglio vedere un Brescia Calcio Femminile tornare a calcare i campi più importanti, ma soprattutto voglio dare loro una squadra di cui andare fieri anche oltre i risultati sul campo».
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