Il Brescia privo di molte pedine non incanta nell’ultimo test del ritiro di Darfo Boario Terme. La squadra di Filippo Inzaghi fatica moltissimo contro un pimpante Renate. Non a caso la gara termina 2-1 in favore della squadra di Serie C. La giustificazione può arrivare dal lungo periodo di lavoro in Valcamonica (18 giorni) e assenze pesanti nell’undici di partenza. Fuori all’ultimo per problemi fisici Cistana e Martella ai quali si sono aggiunti gli acciaccati Bisoli e Ndoj.
Non ha preso parte alla gara nemmeno Jesse Joronen. Un indizio di mercato? Tutto può essere sapendo le problematiche legate alla volontà del giocatore di cambiare aria. Altro indizio di non poco conto è stata la seconda panchina consecutiva per Alfredo Donnarumma. L’attaccante è sempre più lontano dal progetto Brescia di Inzaghi complice un contratto in scadenza non rinnovato.
Nel primo tempo Inzaghi schierava un Bresciacon il 4-3-3: Perilli; Karacic, Papetti, Mangraviti, Pajac; Tramoni, Van de Looi, Labojko; Spalek, Bajic, Ayè. Il vantaggio degli ospiti arrivava da azione d’angolo: corner dalla mancina con colpo di testa di Arrighini ad anticipare Mangraviti. Il Brescia raggiungeva il pareggio su calcio di rigore decretato per atterramento di Bajic. Dal discetto Ayè era implacabile. Ma prima del riposo arrivava il raddoppio del Renate. A siglarlo era il bresciano Galuppini con un tiro-cross che beffava Perilli.
La ripresa si apriva con il cambio Chancellor per uno spaesato Papetti. all’ora di gioco Inzaghi inseriva i Mangraviti, Laboiko e Bajic, dentro Mateju, Andreoli e Donnarumma. Quest’ultimo entrava subito nel vivo della manovra. Clamoroso purtroppo l’errore a 5′ dalla fine dell’attaccante che si mangiava il pareggio.
Terminava con una sconfitta, la prima della gestione Inzaghi, il ritiro del Brescia. 18 giorni di intenso lavoro. Ora la preparazione riprenderà mercoledì dopo qualche giorno di riposo concesso alla squadra nella speranza che la rosa possa essere migliorata.
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