DAGLI 8 MILIONI DI DIRITTI TV IN SERIE B SI POTREBBE PASSARE A 80 MILA EURO A STAGIONE IN SERIE C
La Serie C non è la Serie B in quanto ad introiti ed interessi. Il salto all’indietro costerà diversi milioni al Brescia di mancate entrate tra diritti televisivi e altri oneri dati dalla cadetteria. Un dato non di poco conto se si considera gli investimenti da operare per poter tornare immediatamente nella seconda lega calcistica. Sempre ci sia la volontà di farlo.
Solo di diritti tv il Brescia perderebbe diversi milioni, 8 per la precisione. Al netto della storicità della piazza e del bacino d’utenza dei tifosi il club potrebbe incassare 80 mila euro a stagione! Per racimolare un po’ di denaro potrebbe essere un’opzione percorribile, soprattutto se la proprietà rimanesse nelle mani di Massimo Cellino, vedere un Brescia green. Senza grossi investimenti l’ipotesi di una squadra condita da giovani garantirebbe quantomeno il raggiungimento dei contributi erogati dalla Lega Pro.
Se le regole non verranno cambiate le squadre potranno schierare minimo 4 giocatori per un minimo di 271′ e un massimo di 450′. Tradotto: per ottenere le sovvenzioni dovrebbero giocare 3 giovani per almeno 90′ più un subentrato per 1′. La Feralpisalò, vincitrice del girone A, ha ottenuto 320mila avendo potuto sommare i contributi per i giovani, il 10% per la vittoria del campionato e la provenienza di alcuni giovani calciatori dal settore giovanile.
Per il prossimo campionata di Lega Pro le regole dovrebbero essere le medesime: un massimo di 2 giocatori nati del 2001 e un numero illimitato di calciatori nati nel 2002. A questi contributi andrebbero poi aggiunti quelli dei diritti televisivi della Legge Melandi con il Brescia, per blasone e storicità, ad avere un erogazione maggiore rispetto ad altre piazze. Ma troppo poco rispetto ad un campionato di Serie B!
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