BRESCIA: CELLINO TORNA A PARLARE

IL PRESIDENTE SPIEGA: “AVANTI CON GASTADELLO, NON VENDO AL PRIMO CHE INCONTRO”

In una lunga intervista al Giornale di Brescia, Massimo Cellino ha spiegato le ragioni che lo hanno portato alla conferma di Daniele Gastaldello e ha commentato le voci di un possibile passaggio di mano del Brescia:

“Non sono più ricco, ma se è stato liberato vuol dire che quel milione non era da sequestrare. E’ fuori luogo parlare del futuro perché ancora non sappiamo se giocheremo in serie B o C. Ho visto Gastaldello, l’ho incontrato, è carico e in forma. Riparto da lui. So cosa mi ha dato e so anche cosa ho patito. È sotto contratto e con lui mi sento di andare sul sicuro. Non ho più voglia di fare salti nel buio. Non avrebbe senso prendere un altro allenatore per poi magari cambiarlo tra 15 giorni e riprendere Gastaldello. È con me da quando ho comprato il Brescia, prima da capitano e poi come allenatore, e lo consiglierei anche ad un futuro acquirente. Se era meglio cambiare guida dopo la retrocessione? Lui sul campo si è salvato. Perché se non avessimo pareggiato con il Palermo era tutto inutile. Anche la battaglia di giustizia che stiamo facendo nei confronti della Reggina».

«Sono amareggiato, ho il cuore che mi sanguina per una retrocessione della quale mi prendo le mie responsabilità anche se non le ho solo io. Se erano necessari i cambi in panchina? Rispondo chiedendo se c’era bisogno di sequestrarmi il Brescia. Comunque se potessi tornare indietro non farei molte cose che ho fatto. Chiedere scusa? Non ho fatto nulla in malafede. Abbiamo avuto molti infortuni e tanti giocatori hanno reso meno delle loro possibilità».

Ci sono sicuramente presidenti migliori di me, ma io non scappo. Se arrivasse una persona che ha più soldi me, più voglia di me gli mollo il Brescia. Ma con gente che si nasconde con fantomatici fondi non ci parlo neppure. Non sono egoista e non resto a dispetto dei santi, ma non vado via da Brescia danneggiando la città e lasciando la squadra a gente che non dà garanzie».