LA MORTE DI LUCA SALVADORI HA COLPITO AL CUORE LO SPORT BRESCIANO
Mezzo milione di follower, video diventati virali ma soprattutto la velocità nel sangue. La notizia della scomparsa di Luca Salvadori, pilota e influencer ha colpito al cuore l’intero movimento sportivo nazionale compreso Bresciasport.net. Perchè la nostra piattaforma è da sempre molto vicina alle questioni legate al mondo dei motori e Luca Salvadori aveva scelto la nostra provincia per crescere professionalmente. Aveva affidato la sua immagine al manager Bruno Sandrini, esperto uomo del campo delle due ruote con un lungo trascorso nel mondo della Superbike. Spesso e volentieri faceva capolino nell’ufficio di Sandrini di Via del Mella per studiare nuove iniziative e campagne social. Perchè Luca era un vulcano di idee, non a caso diventando uno dei più titoalti e autorevoli influencer del mondo delle due ruote. Bruno Sandrini era la sua spalla, il consigliere fidato al quale affidare il tumulto di impegni e un’agenda che lo teneva lontano da casa per lunghe settimane. Ma era la velocità ed il vento ad accarezzargli il casco e la tuta la sua vera passione. Nel Broncos Racing Team fondato da Luca Conforti aveva trovato la sua realtà, il giusto team per mettere in mostra le proprie qualità. Un rapporto immediato di fiducia reciproca tra i due Luca aveva dato vita ad una amicizia vera e sincera. Da tre anni a questa parte tra i due bastava uno sguardo, un cenno per capirsi. Ed i risultati erano arrivati. Salvadori aveva vinto il Campionato Italiano Salita con due gare d’ancitico e si accingeva a trionfare anche nel National Trophy dove, a due gare dal termine della stagione, aveva 29 punti di vantaggio sul primo inseguitore. E’ notizia di oggi della decisione del Team Pistard, quello divale, di non scendere in pista per le ultime due gare del National Trophy 1000 in modo da consegnare il successo a Salvadori. Un gesto di rara nobiltà in un mondo dove gli interessi sono più veloci dei sentimenti e delle emozioni. Ma questo è merito di Luca, una persona che personalmente ho avuto la fortuna di incontrare. L’ho presentato due volte in occasione del lancio delle stagioni del Broncos Racing Team. Avevo timore, lo ammetto, di fronte al suo innumerevole pubblico. Pensavo di trovarmi davanti un gigante, un personaggio distaccato dalla realtà ed invece conobbi un ragazzo pieno di energia, entusiasmo e progetti. Questo mi colpì molto e mi fece ricredere su alcuni preconcetti legati al mondo degli influencer. Perchè Luca raccontava la sua passione con genuinità e franchezza così come io scrivo e commento di sport. Non c’era un doppio fine se non quello di trasmettere emozioni. Ed è per questo che la sua scomparsa mi ha turbato, mi ha colpito come spesso capita quando prematuramente qualcuno che hai avuto il piacere di incontrare sul tuo cammino della vita ci lascia. Ci penso, tanto. Penso al dolore della famiglia, degli amici Bruno e Luca, del suo pubblico. Scrivo, e fa male. Penso e la testa viaggia lontano. Buon ponte Luca, salutami il mio papà.
Fabio Pettenò
I commenti sono chiusi, ma riferimenti e pingbacks sono aperti.