Rimboccarsi le maniche e riprendere il cammino: rimanendo ben ancorata ai principi dell’impegno, del lavoro e dell’intraprendenza che non perde di vista il senso del concreto, l’An Brescia si rimette in campo dopo la fase più acuta dell’emergenza coronavirus.
Il dolore, le preoccupazioni e i timori sono tutt’altro che superati ma guardare avanti fa parte della voglia di resistere, della voglia di vivere, e il club biancazzurro non si sottrae agli sforzi per lo studio di una ripartenza che sia la migliore possibile.
Preso atto dell’annullamento delle coppe europee e accolto senza sorprese l’azzeramento dei campionati tricolori (ad eccezione di quelli giovanili), ora, tutte le energie vanno sulla pianificazione della stagione che verrà come ha spiegato il presidente Andrea Malchiodi.
«Come ci si aspettava la Federnuoto ha cancellato un’annata ormai divenuta impossibile da proseguire, decisione su cui c’è poco o nulla da aggiungere; sul blocco delle coppe, da parte nostra, rimane un bel po’ di rammarico, avevamo programmato la squadra per arrivare a essere protagonisti sulla scena internazionale e, dunque, non possiamo negare l’amaro in bocca.
Dispiacere, sia chiaro, che riguarda solo l’ambito sportivo, di certo non dimentichiamo i lutti e le tragedie provocati dal contagio. Adesso si tratta di pensare al domani e, senz’altro, la voglia di ripartire è tanta ma, allo stesso tempo, occorre fare i conti con le incertezze che segnano il quadro».
Il Covid 19 lascia una lunga serie di problemi e insicurezze
«Per quanto ci riguarda il nocciolo della questione è racchiuso in quelle che saranno le decisioni della Len, ovvero, nella prossima stagione ci saranno le coppe? Gli effetti collaterali dell’emergenza hanno travolto tutti i club con una crisi che è solo agli inizi.
Se poi consideriamo un aspetto pratico come quello dei viaggi oltreconfine che ogni squadra dovrebbe fare, come si può risolvere la questione dei tempi di quarantena? I ragazzi partono due settimane prima della partita, poi giocano, rientrano e stanno chiusi in casa altre due settimane? In definitiva, restiamo in attesa di sapere cosa deciderà la federazione europea: per noi, la partecipazione alla coppa rappresenta lo stimolo forte, la variabile che determina l’allestimento dell’organico.
L’assenza degli impegni internazionali cambia le prospettive della squadra: dovendo affrontare solo il campionato, si può fare leva su un gruppo ricco di entusiasmo e voglia di fare bene e, dunque, con ampi spazi a disposizione dei più giovani, il tutto sempre all’insegna della qualità. In coppa, non si può prescindere da una buona dose di esperienza. Comunque sia, coppa o non coppa, come sempre, l’An partirà per giocarsi le sue carte fino alla fine di tutte le competizioni che la vedranno impegnata».