BALOTELLI-BRESCIA: STORIA AI TITOLI DI CODA?

Cosa si cela dietro la distanza presa dal Brescia Calcio nei confronti di Mario Balotelli? Forse la sola frase, quella pronunciata contro la Juventus (“Dovevano far ritornare la Juve in testa prima di fermare il campionato”) o c’è qualcosa di più?.

L’uscita di Mario Balotelli è stata infelice, frutto di una frustrazione dettata dal momento e da un campionato, quello del Brescia, vissuto da ultima della classe. Una frase buttata lì, tra il serio ed il faceto a raccogliere consensi dagli anti-juventini ma dissensi dai tifosi bianconeri e da chi ama un calcio senza polemiche.

Forse, chissà, ancora una volta su Mario Balotelli si è abbattuta una tempesta troppo violenta per il vento che tirava, di certo Super Mario è un marinaio al quale piace navigare in acque agitate…

A far rumore è la presa di posizione del Brescia Calcio. Netta e dura ad evidenziare una spaccatura tra società e giocatore forse insanabile. L’ennesima “Balotellata” ha fatti perdere la pazienza a Massimo Cellino forse stufo di essere al centro dell’attenzione mediatica per gesti, frasi o comportamenti dell’attaccante preso per far la differenza in positivo e finito per essere più un problema da gestire.

In sintesi la stagione di Mario si racchiude così: otto giornate saltate per squalifica (cinque all’inizio, due dopo il rosso con il Cagliari e una da scontare al rientro con la Fiorentina), 19 presenze, 5 gol, panchina con Corini, il litigio con Grosso (tribuna a Roma) e la frase di ieri sotto la gestione Lopez.

E’ evidente che i rapporti tra il Brescia e Mario Balotelli siano incrinati. Numeri alla mano il giocatore non ha convinto in campo, tanto meno fuori. Non a caso il Brescia è ultimo e vicino alla retrocessione.

Con la Serie B Balotelli andrebbe via al 99,9% (è clausola del contratto) ma non è escluso che in questi mesi, se il campionato ripartirà, Super Mario potrebbe vivere da separato in casa.

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