IL DIFENSORE: “CLOTET HA METODOLOGIA CHE SI SPOSA CON I MIEI PRINCIPI CALCISTICI”
Davide Adorni ha iniziato la sua seconda stagione al Brescia. Arrivato a gennaio dal Cittadella il centrale punta in alto con la maglia delle rondinelle.
“Ogni stagione si deve ripartire da zero. Non si deve mai guardare alla stagione precedente. Questo è il mio approccio alla nuova stagione. Ritrovare gli stessi compagni aiuta e avvantaggia. Con i compagni dello scorso anno ho trovato un’ottima sintonia. Mi auguro di ripetermi anche in questo nuovo campionato e che tutti possano restare in squadra. In squadra cerco sempre di dare il mio contributo. Essendo uno dei più esperti cerco sempre di sare suggerimenti ai miei compagni, specialmente a quelli più giovani: è nella mia indole”.
“Con il mister abbiamo inizato a lavorare da una decina di giorni. Sin da subito si vede la voglia di far giocare la squadra, l’intensità della manovra e la voglia di andare ad aggredire l’avversario. Sono tutti aspetti questi che mi piacciono e rispecchiano il mio modo di giocare. Dobbiamo ancora lavorarci ma tutti siamo predisposti al lavoro del mister”.
“Da sei/sette anni questa parte, da quando gioco in Serie B, ho sempre visto crescere il livello della cadetteria. Io cerco sempre di migliorarmi e di giocare per qualcosa di importante. Anche quando sono venuto qui a Brescia a gennaio l’obiettivo era quello di salire in Serie A. Ci siamo andati molto vicino. Per pochi punti non ci siamo riusciti. Da giocatore è bello sapere che il livello si sta alzando: noi siamo il Brescia e abbiamo delle motivazioni importanti per fare bene. Ci giocheremo ogni partita al massimo”.
“All’inizio della mia avventura sono stato sfortunato con l’espulsione di Cosenza e poi ho accusato dei problemi fisici. Ma poi credo di aver fatto bene. Secondo il mio punto di vista abbiamo disputato un ottimo campionato. Da qui dobbiamo ripartire per toglierci tante soddisfazioni. Bilancio? Positivo, è mancata la ciliegina sulla torta”.
“Un Brescia alla Cittadella? Per genere e tipologia di programmazione societaria certamente. Motivazioni giuste, mentalità corretta soprattutto grazie al mister. Non ne faccio una questione di giocatori giovani o meno giovani”.
“Chi mi ha impressionato in ritiro? Il giovanissimo Patrick, classe 2005. Ha ottime qualità, ma deve ancora lavorare”