Alla lettura delle formazioni la sua presenza era scontata. Mario Balotelli al centro dell’attacco e fin qui tutto nella norma. Ma all’ingresso in campo Super Mario era davanti a tutti con fascia al braccio e gagliardetto in mano: capitano!
Un orgoglio ed un privilegio essere capitano della squadra della propria città. Un’investitura voluta da Lopez e avvantaggiata anche dall’assenza di Torregrossa e di Gastaldello. Balotelli si carica così la squadra sulle spalle sin dai primi minuto di gioco.
Balotelli è stato il più pericoloso nel primo tempo. Ha giocato con un polpaccio malconcio fino a pochi minuti dal termine della sfida. Ha corso, lottato e sopratutto non ha mai mollato. Ma da solo!
Vederlo venire a prendere palla a metà campo ha fatto specie. Lontano dalla porta, lontano dall’essere pericoloso. È poco aiutato dai compagni di reparto, a volte per nulla. Spesso deve fare tutto da solo ma è umanamente impossibile. Per farlo rendere al meglio va sostenuto e va fatto giocare vicino alla porta. Cosi può essere letale e può servire veramente al Brescia.