BRESCIA: CLIMA SEMPRE PIU’ TESO NEI CONFRONTI DI CELLINO

IL PRESIDENTE E’ BERSAGLIATO DAL TIFO ORGANIZZATO MA NON ACCENNA A CEDERE

Massimo Cellino è ormai bersaglio e oggetto della continua e insistente protesta da parte del tifo organizzato bresciano. La situazione di classifica e la gestione dell’imprenditore sardo hanno fatto esplodere la rabbia di chi ha il Brescia nel cuore. E l’imprenditore sardo, presidente del sodalizio di via Solferino, è il bersaglio di tali feroci critiche. Non trascorre giorno in cui sui social non vi sia un attacco frontale alla proprietà così come durante le partite ma anche in serate infrasettimanali come quella di venerdì scorso nella quale la Curva Nord Brescia ha esposto uno striscione inequivocabile all’esterno della sede biancazzurra. I toni sono quelli dettati da rabbia e frustrazione nel vedere una società gloriosa come quella del Brescia essere gestita in maniera poco professionale. A

i tifosi pesa la mancanza di chiarezza, una presa di coscenza del momento e di responsabilità. Cellino ha da tempo esaurito il bonus derivante dalla promozione in Serie A al primo vero anno di presidenza, ha esaurito il bonus del padre-padrone e di tutto ciò che ruota attorno ad una società in cui un unica figura rappresenta cento impieghi. A Cellino viene chiesto di andarsene con toni più o meno delicati. Il suo tempo a Brescia per i tifosi è da considerarsi scaduto. Difficile ricucire un rapporto ormai logoro e inquinato dalla mancanza di serenità e trasparenza seminata in questi anni.