L’ennesima rimonta subita, l’ennesima occasione buttata. Il Brescia si riscopre fragile come un cristallo in una teca dove bazzica un elefante pronto a calpestarla. Il pareggio contro la Virtus Entella è l’ennesima dimostrazione di un gruppo fragile che alle prime difficoltà si scioglie come neve al sole.
Il secondo tempo di Chiavari è la cartina tornasole di una situazione preoccupante in cui il Brescia naviga. La squadra è in piena zona playout con 27 punti in una stagione a dir poco drammatica.
Nel fondo di un barile vuoto di energie a preoccupare è la tenuta di un gruppo che dopo 45′ rimane negli spogliatoi senza aver la forza di rispondere alle offensive dell’avversario. Che si chiami Entella, Cittadella o Cremonese non fa differenza. La differenza la fa una tenuta atletica a dir poco preoccupante essendo già stata scavalcata la meta stagione.
I tifosi sono giustamente preoccupati per un andamento decisamente fallimentare dal punto di vista sportivo ma anche dal punto di vista gestionale. La confusione regnante nel club e i problemi personali di Massimo Cellino non fanno altro che incrementare il tasso di paura e rabbuiare una situazione già molto complicata.