Un Brescia a due facce si regala tre punti pesantissimi in chiave promozione. Bianchi e Palacio regalano ad Inzaghi una vittoria che per oltre un’ora pareva insperata. De Luca spaventava il Rigamonti ma le rondinelle non mollavano e conquistavano la seconda vittoria consecutiva in casa. E per una serata, in attesa del Lecce si torna in vetta al campionato. Domenica il derby con la Cremonese.
Brescia a trazione anteriore: contemporaneamente in campo Leris, Proia, Palacio, Moreo e Ayè. Nonostante il recupero di Huard e Pajac spazio a Mangraviti sulla corsia mancina. Inzaghi puntava ancora su Bisoli mediano lasciando per la terza volta Van de Looi in panchina dove si vedeva Behrami.
Nei primi 25′ l’offensiva era tutta del Brescia. Tutto o quasi passava dai piedi di Rodrigo Palacio. L’attaccante argentino era il più intraprendente partendo da sinistra e puntando l’area. La supremazia territoriale delle rondinelle non sortiva grandi occasioni.
Nella prima al 29′, il Perugia passava. Traversone dalla destra mal calcolato da Cistana. Alle sue spalle sbucava come un falco De Luca che non sbagliava. Nell’occasione concorso di colpa di Joronen che non usciva e Cistana che leggeva malissimo la traiettoria del cross.
Nella ripresa Inzaghi lasciava negli spogliatoi Adorni, ammonito e squalificato per la trasferta di Cremona inserendo Pajac sulla mancina, spostando Mangraviti al centro. Ma la frenesia e la poca lucidità regnavano sovrane. Dentro anche Bajic per l’evanescente Ayè, fuori anche Cistana per Tramoni.
Ma la sostanza non cambiava, anzi al 74′ traversa del Perugia in contropiede. Poche idee, tanti traversoni dalla trequarti campo e poca iniziativa. Inzaghi le provava tutte ma senza fortuna. Ma l’asso nella manica era Bianchi. Pochi secondi dopo il suo ingresso in campo l’ex Genoa metteva in rete da due passi dopo una sponda di Bajic.
Non pago l’attaccante forniva di tacco l’assist vincente per il diagonale di Palacio. Azione meravigliosa quella del duo d’attacco biancazzurro. Tiro perfetto del “El Trenza” e Rigamonti in estasi. Per l’argentino la rete vale la ciliegina sulla torta di una prestazione fantastica di un giocatore di 40 anni.