IL DIRIGENTE: “UOVA CONTRO LA SEDE, CELLINO AGGREDITO ALL’USCITA DI TORBOLE. CLIMA INSOSTENIBILE”
La conferenza a sorpesa di questo pomeriggio a Torble Casaglia aveva un fine ben preciso per il Brescia Calcio: denunciare una situazione fuori dalle righe in tema di contestazione. A parlare è stato il direttore generale Luigi Micheli.
“C’è una contestazione in atto che ha superato il civile convivere -ha dichiarato Micheli-. Una cosa sono gli striscioni, un’altra sono il lancio di uova verso gli uffici nei quali c’era gente che lavorava e il tentativo di aggressione Cellino all’uscita da Torbole dove c’erano anche delle cinghie….Tutto questo, una società non può tollerarlo. Adesso verranno fatte delle denunce: chi fa certe cose deve assumersi le proprie responsabilità“.
“Si è creato un clima dettato anche da una campagna denigratoria di una parte della stampa bresciana. Veniamo descritti come una società di scappati di casa. Dal punto di vista organizzativo siamo portati ad esempio. Non come la Reggina che non paga l’Irpef”
“Le dimissioni di membri del Cda? Si è parlato di motivazioni personali: io credo che la causa è il clima che si è creato. Da bresciani si sono trovati in difficoltà! Come società non abbiamo debiti, siamo virtuosi, il Brescia lavora con soldi suoi, non quelli delle banche. Siamo in un momento non positivo sul campo, ma fuori è un’altra cosa. Se retrocediamo, il danno principale è del club.“