Il calcio al tempo del Coronavirus è una disgrazia per le casse societarie dei club di Serie A. Secondo una stima fornita dal Sole 24 ore le società della massima serie perderanno circa 200 milioni per la scelta (giusta vista la crisi sanitaria in atto nel nostro paese) di chiudere gli stadi ai tifosi facendo svolgere le partite a porte chiuse.
Tra i tifosi c’è già chi storce il naso per la questione del rimborso dei biglietti e degli abbonamenti preventivamente acquistati per seguire la propria squadra del cuore.
Ad oggi sono molti i club che non forniranno nessun servizio di rimborso per tessere e biglietti. Tra questi il Brescia, l’Atalanta, Inter, Geona, Juventus, Lecce, Roma, Sampdoria, Spal e per finire l’Udinese.
Cosa dice il regolamento della campagna abbonamenti 2019/2020:
“L’abbonamento dà diritto ad assistere alle partite interne del Campionato di Serie A 2019/2020 della Prima Squadra del BRESCIA CALCIO, in conformità al calendario – date, ore e luoghi – emessi dalla LNPA e sue variazioni, nel posto indicato nel presente modulo di abbonamento. Il richiedente l’abbonamento riconosce come fatto notorio che variazioni di calendario, così come l’eventuale annullamento e rinvio di una gara, con conseguente modifica di data, orario ed eventualmente luogo di disputa delle gare devono considerarsi modalità che rientrano nella normale prassi organizzativa degli eventi sportivi e, in ogni caso, sono da intendersi come situazioni possibili ed eventuali per le quali il richiedente l’abbonamento accetta il rischio che si verifichino. Tali variazioni devono pertanto essere tenute in conto dal richiedente l’abbonamento all’atto di acquisto dell’abbonamento. Il richiedente l’abbonamento ha quindi l’onere di informarsi e di aggiornarsi tempestivamente in merito all’effettivo giorno, ora e luogo di svolgimento delle partite casalinghe. Tali variazioni non danno diritto al rimborso del prezzo pro-quota dell’abbonamento, né all’indennizzo per eventuali pregiudizi o al risarcimento dei danni diretti e indiretti che dovessero derivare dalle variazioni stesse, né a risarcimenti di qualsivoglia natura“
In merito a questa intricata vicenda si è mosso anche il Codacons e l’Antitrust per cercare di venire incontro a tutti coloro che hanno speso del denaro senza poter vedere lo spettacolo per il quale hanno pagato. In atto c’è un dialogo con le società che implica anche il Governo con i club di Serie A stessi a chiedere un aiuto pubblico per fronteggiare la situazione.