A PREOCCUPARE È L’UMORE DEL PRESIDENTE, FERITO NELL’ORGOGLIO DOPO LA SENTENZA
Massimo Cellino non si da pace dopo che il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta della Procura di Brescia disponendo il maxi sequestro da 59 milioni di euro per l’imprenditore sardo. A preoccupare come lecito che sia è l’aspetto sportivo e gestionale del club di via Solferino. Stando a quanto dichiarato dal patron biancazzurro l’eventuale sentenza non avrebbe intaccato la stabilità della società. Ma qualche dubbio emerge alla luce del fatto che Cellino è rimasto uno dei pochi imprenditori nel mondo del calcio dove il denaro viene messo di tasca propria.
A preoccupare più di ogni cosa è l’aspetto umano di Cellino. Il presidente si sente colpito duramente nell’animo da una città che lo aveva accolto come il salvatore della patria e ora lo mette con le spalle al muro. Un boccone amarissimo da digerire che potrebbe avere conseguenze sulle intenzioni dell’imprenditore sardo di rimanere al timone del Brescia Calcio e fare calcio in questa città.
Addio di Cellino? Difficile ipotizzarlo ora anche perchè al momento non ci sono cordate o presidenti intenti a rilevare il titolo sportivo (al quale andrebbe aggiunto il centro sportivo di Torbole). Qualche voce è già circolata ma allo stesso tempo smentita. Enrico Preziosi (che risiede a Desenzano) si è già chiamato fuori. Fantomatice cordate per ora non esitono. Non resta che aspettare e vedere le realzioni di Cellino e i nuovi scenari.