IL DIRETTORE ROMANO: “HO TROVATO UN CELLINO COLLABORATIVO. PROGETTUALITA’ LA PAROLA D’ORDINE”
Giorgio Perinetti si è presentato davanti ai microfoni per ri-presentarsi da nuovo direttore sportivo del Brescia. Questi i suoi pensieri
“Sono molto contento di questo ritorno. Se sono qui significa che determinate incomprensioni che avevano portato al distacco sono state oggetto di chiarimento con il presidente. Non erano fratture insanabili. Tutto è ripreso normalmente. Il rapporto con Cellino è datato 1992. Con lui è sempre un confronto costruttivo. C’è bisogno di un confronto impegnativo e stimolante che ti rende coinvolto e partecipe. Torno in una città che amo, è la città della mia adolescenza. Mi legano tanti rapporti non solo calcistici. Sono in un club importante: unire la passione alla professionalità è la maggiore sinergia”.
“Impegno e professionalità non devono mancare. L’esperienza e le idee non devono mai mancare. Partire di slancio come ho fatto in questi giorni per eseguire al meglio il mio lavoro. Tra cui il mercato. Una parte intrigante ma non perdiamo di vista la gestione”.
“Ritrovo un allenatore ed uno staff con il quale ho già lavorato. Per gli standard italiani il lavoro è inconsueto. Siamo convinti delle sue qualità. Funzionalità a supporto del progetto tecnico. Sul mercato guarda alle caratteristiche dei giocatori non al nome o alla categoria”E poi non c’è più la pandemia per cui spero di vedere uno stadio Rigamonti pieno. “Io, Clotet e Gastadello riprendiamo un discorso lasciato in sospeso. La coesione è totale”.
“Che tipo di Brescia sarà? Le ambizioni le abbiamo anche noi, c’è modo di sbandierarle. C’è bisogno di un percorso che dia stabilità e continuità. Non è certo che acquistare dei nomi importanti porti dei risultati. Bisognerà dare supporto allo staff tecnico sviluppando il loro pensiero di calcio. Sarà un campionato dificile e particolare”.
“I riscatti? Il presidente conosceva i giocatori più di me ma non è deluso dal mancato riscatto di Tramoni e Leris. Ha riscattato Moreo, giocatore importante che io conosco. Dovremo aspettare per capire che Brescia sarà. Non parlerei di ridimensionamento o cambio di rotta: conta il progetto. Il mercato finisce il primo settembre. Le pagelle estive non sempre danno merito alla realtà”
“Joronen? È un nostro giocatore. Abbiamo facoltà di trattenerlo per altre due stagioni come da contratto. Ha però espresso il desiderio di cambiare. Noi guardiamo alle certezze. Se tutto va nella giusta maniera potremmo accontentarlo ma non possiamo aspettare troppo tempo. “Andrenacci? È stato riscattato, è una garanzia. Si è sempre fatto trovare pronto. Il riscatto è motivato”.
“Cistana è determinante ma non è in preventivo venderlo e non è sul mercato. Poi il calcio è strano ma non è facile da sostituire. Ci vorrebbe tempo per decidere il successore”
“Vorremmo coinvolgimento e partecipazione da parte dei tifosi. Si dice sempre che il Brescia deve fare di più ma dobbiamo farlo insieme. Il calcio è passione, è sentimento popolare”