È uno di quegli argomenti destinati a far discutere. Si tratta del mancato riscatto di Lorenzo Lucca da parte del Brescia al termine della stagione 2018. L’attaccante, esploso in Serie B con la maglia del Pisa e prossimo avversario delle rondinelle sabato al Rigamonti, è al centro di polemiche scaturite dalla ricostruzione dei fatti che portarno al mancato ingaggio da parte dei biancazzurri dopo una annata strepitosa con la maglia del Brescia Primavera (21 gol di cui 16 in campionato).
A dire la sua è l’ex direttore sportivo del Brescia Stefano Cordone che ci ha contattao personalmente nella giornata di ieri. All’epoca dei fatti l’ex braccio destro di Andrea Iaconi era diventato direttore sportivo delle rondinelle grazie alla promozione voluta da Massimo Cellino concomitante con l’addio di Francesco Marroccu.
“La verità sul caso Lucca è molto semplice ed è diversa da quella che è stata ricostruita in queste ore. Io volevo a tutti i costi il riscatto del giocatore -ha ammesso Cordone- . Convocai il padre di Lucca in sede poichè il gicoatore allora era minorenne. Arrivò direttamente da Torino. Ripeto, lo volevo a tutti i costi! Per altro per una cifra di 60 mila euro considerata dal sottoscritto recuperabile facilmente anche in caso di un percorso di crescita non florido del ragazzo. In quella stagione Lucca segnò 16 gol in Primavera ed era convocato in pianta stabile in Prima Squadra. Per conto mio era un’operazione da fare…decise Cellino”