È un Massimo Cellino che non si è sottratto alle domande dei giornalisti quello che questa sera ha presenziato come ospite della trasmissione di Teletutto “Parole di calcio”. Il numero uno di via Solferino ha spiegato il suo punto di vista su tanti fronti: Balotelli, Grosso, Corini e tifosi…
Su Mario Balotelli il patron biancoazzurro ha espresso le sue perplessità sull’affare:
“Probabilmente se potessi tornare indietro chiederei a Balotelli se è davvero convinto di venire a Brescia. La scelta è stata azzardata rispetto a quanto pensassi, sia da parte nostra che sua. Balotelli è più fragile di quanto pensiate: sta sentendo un peso superiore rispetto a quello che aveva valutato all’inizio”.
Cellino è tornato anche sul caso della frase incriminata pronunciata oggi:
“La frase su Balotelli è stata strumentalizzata. Ho solo tentato di sdrammatizzare. Di battute ne faccio per tutti i giocatori. Balotelli sta pagando il fatto di essere considerato Super Mario e con lui la squadra. Se pensiamo che la salvezza passa solo da lui ci sbagliamo di grosso!”.
La frase che fa più effetto e ha il sapore della resa è quella successiva:
“Probabilmente Mario ha sottovalutato l’impegno perché non è abituato a lottare per la salvezza. Io non getto la spugna e non mando via nessuno, ma chi vuole andare via la porta è aperta”.
Da Balotelli a Grosso, Massimo Cellino cambia tono e pensieri…
“Ha potenzialità, è in formazione. Come la nostra squadra. Io sono un imprenditore, non dico bugie alle persone: sono orgoglioso di essere qui e non mi nascondo. Sto cercando di dare un’organizzazione a questa società e di rendere felice e orgogiosa la città“.
Duro inveve il commento su Eugenio Corini a far trasparire una situazione negativa pregressa ad aver portato all’esonero:
“Ero convinto fosse di Verona. Avessi saputo che era nato a Brescia, non lo avrei nemmeno preso. È difficile allenare la propria città. Per questo a De Zerbi tempo fa, quando ci siamo sentiti, avevo detto che sarebbe stato difficile lavorare insieme qui. Quest’estate avrei dovuto valutare meglio quanto entusiasmo e quanta paura ci fossero in Corini: pensavo di poterlo accompagnare in un percorso di crescita, ma nel mercato ho sbagliato sopravvalutando le sue capacità“.
Sull’imminente derby con l’Atalanta…
“È una partita come tante altre. Non è la finale di coppa del Mondo anche se conosco e percepisco il valore della partita per i tifosi. Brescia e Atalanta sono su due pianeti diversi: loro stanno raccogliendo quello che hanno seminato negli ultimi dieci anni. Noi siamo purtroppo dietro…”.
La chiosa finale è sulla ricerca di serenità in tutto l’ambiente con compattezza e unità d’intenti.
“Il prossimo trittico di partite dirà che campionato possiamo fare in termini di lotta per la salvezza. Il momento è difficile ma credo che al termine di questa settimana vedremo un Brescia diverso sotto il profilo della tenuta atletica. Ora tutti dobbiamo remare dalla stessa parte. Io sarò sempre grato a Brescia per avermi ospitato e farò di tutto per dare soddisfazioni”.