“Sono distrutto, mi creda. Ma non per il verdetto. Questa stagione è stata un’agonia senza fine, non vedevo l’ora che finisse questo campionato”. Parole e pensieri di Massimo Cellino all’indomani della retrocessione matematica del suo Brescia in Serie B dopo un solo anno di permanenza in Serie A. Il presidente ha spiegato le ragioni del fallimento, considerato personale, al Corriere della Sera.
“Ho sbagliato io, prendo le mie responsabilità. Questo è un mio fallimento personale. Questa squadra aveva la sua forza nel gruppo e nell’entusiasmo. Questa squadra aveva i mezzi per salvarsi anche senza Balotelli“.
L’ammissione di divergenze di vedute con Corini e l’alibi d’aver dovuto sistemare molte cose in stagione: stadio, centro sportivo e occuparsi della squadra. Massimo Cellino è comunque pronto a ripartire, a suo dire, da questo gruppo a parte Sandro Tonali.
“Con Sandro ho un patto, per il resto non vendo nessuno. Non ho la forza di smantellare una rosa che ha dei valori. Servono solo tre acquisti: due centrocampisti e un esterno difensivo mancino di prospettiva. Voglio mantenere questo gruppo, non è una punizione o una vendetta: non ho intenzione di piangere, ho solo voglia di riprendermi la Serie A. Ci dovremo fare 8 mesi di purgatorio ma ci servirà per crescere”
Anche su Mario Balotelli questa volta il presidente si prende almeno la metà della colpa: “Ha sbagliato lui e ho sbagliato io. Le colpe si dividono al 50%. Ormai è andata. Pensavo potesse aiutarmi, le aspettative di entrambi sono state deluse”.
Serie B nel futuro con idee già chiare: “Non si partirà prima del 20 settembre. Daremo tre settimane di riposo. Non andremo in ritiro, a Torbole abbiamo quello che ci serve: sfrutteremo un albergo della città”.