Massimo Cellino conferma la positività al Covid-19. Dopo la clamorosa rivelazione di Sardegna Uno, la prima a dare la notizia, sono arrivate le dichiarazioni del presidente del Brescia a La Repubblica e Gazzetta dello Sport.
«Sono a Cagliari da pochi giorni, dopo aver fatto tre settimane di quarantena a Brescia. Poi per passare Pasqua in Sardegna con la mia famiglia ho preso un aereo privato e sono tornato. Dopo due settimane di quarantena a Cagliari sono stato in ospedale a fare dei controlli. È uscito fuori che mia figlia ha avuto il virus, mio figlio non ce l’ha avuto. E che io ce l’ho in atto».
“Ho fatto degli esami approfonditi: il tampone al quale mi sono sottoposto è risultato negativo mentre il test seriologico ha rivelato una buona dose di anticorpi..”
Il presidente Cellino, ha specificato i sintomi percepiti:
«Ho stanchezza eccessiva e forti dolori alle ossa. E male al fegato…per il calcio. Assurdo si discuta ancora se giocare o no: Mi imbarazza l’insensibilità di questo governo. Sto pensando seriamente di prendere il passaporto inglese».
«In questo periodo ho vissuto a Brescia, nelle altre regioni quasi non si sa di cosa si parla. Non c’è il minimo rispetto nel chiedermi di ricominciare il campionato fuori dalla Lombardia».
«La gente di Brescia mi dice che vuole onorare i propri morti, si offende se riporto la squadra in campo. Io devo rispettare queste persone. Non ho paura di retrocedere, in B magari vado lo stesso ma tornerò in A, ho giocatori giovani e i conti a posto. Non accetto di non portare rispetto alla città di Brescia».