Massimo Cellino torna all’attacco. Il numero uno del Brescia attraverso le colonne della Gazzetta dello Sport attacca frontalmente i vertici del calcio italiano ed europeo. Nel mirino del patron biancoazzurro ci sono Figc, Lega Calcio ma anche la Uefa. Per Cellino ritornare a giocare è “pura follia” con una provocazione: “Se ci obbligano non schiererò il mio Brescia”.
“Spero che ci stiano prendendo in giro con un pesce d’aprile” ha parlato alla rosea il presidente del Brescia. “La mia linea? Il campionato non può riprendere per una serie infinita di ragioni. Due i capisaldi: il rispetto della salute e la salvezza del sistema calcio. Dopo aver perso questa stagione rischiamo di rovinale la prossima”.
Il presidente delle rondinelle si scaglia contro la Uefa pronta a far slittare le date delle competizioni internazionali.
“La Uefa? Arroganti e irresponsabili. Loro non possono fare nulla: la stagione si chiude il 30 giugno data di scadenza della presentazione dei bilanci dei club. Sul campionato italiano non decide la Uefa, decide l’Italia. Cosa fa la Uefa, allunga le giornate a 72 ore?”.
Il nuovo decreto del Governo indica una possibile ripresa degli allenamenti al 14 Aprile…
“Qui a Brescia ci sono i camion che trasportano morti, come possibile parlare di ripresa. I miei calciatori sono fermi da 45 giorni, serve un mese di allenamento. In questi giorni ho messo a disposizione il centro sportivo per allenamenti individualizzati e due calciatori si sono stirati dopo solo 30′ di lavoro”.
Quanto c’è d’interesse di non riprendere a fronte della classifica attuale del Brescia (ultimo)?
“Lotito non ha esitato un istante a dirmelo in faccia. Da che pulpito, lui che farebbe fuoco e fiamme perchè pensa di vincere lo scudetto. Di retrocedere non mi interessa nulla: sul campo ce lo siamo meritato e ho le mie colpe“.
Campionato oltre al 30 giugno?
“Finire a giugno significa fare un tour de force impossibile e rischioso, prolungando la stagione serve cambiare tutte le regole nazionali ed internazionali, variare i contratti dei giocatori, bilanci, scadenze con le banche. In più compromette il mercato futuro e la stagione che verrà. Ha senso?”.
In conclusione Cellino analizza la situazione attuale e futura con una provocazione:
“Questa stagione non ha più senso d’esistere. Nessuno tornerà più come prima, se giochiamo lo faremo a porte chiuse e c’è il rischio salute per gli atleti. Se ci costringono a farlo potrei non schierare il mio Brescia. Lo farei per il rispetto dei cittadini di questa città e i loro cari che non ci sono più”.