Il suo ritorno in panchina dopo l’esonero è coinciso con due vittorie chiave in ottica salvezza. Il tecnico non nasconde l’emozione del primo successo in Serie A al Rigamonti.
“Era uno degli obiettivi, quello di ritrovare la dignità e la forza di essere gruppo. Oggi la vittoria è frutto della crescita dal punto di vista qualitativo e di solidità mentale. Ora serve grande forza per affrontare le due gare da qui alla fine dell’anno. Siamo tornati a galoppare sul cavallo ma dobbiamo farlo correre”.
“La lucidità della squadra è fondamentale. I punti pesano , da qui al termine della stagione ma sono le situazioni a fare la differenza. Rispetto a prima riusciamo a fare la differenza nella lettura delle situazioni: oggi è stato così ma deve sempre essere così…solo uniti ed insieme si possono sperare gli ostacoli e raggiungere gli obiettivi”.
“Vorrei citare alcuni giocatori: oggi è stato fondamentale Alfonso, ha saputo di giocare solo questa mattina. E’ un portiere di sicuro affidamento ed il nostro numero uno della promozione. Aveva fatto bene contro l’Inter, oggi ancora meglio. Mangraviti? dimostrazione di forza e coraggio. Felice per esordio di Viviani. Ma tutti oggi hanno fatto la loro parte. Bene anche Ndoj anche se il suo infortunio mi preoccupa perchè siamo corti a centrocampo”
“La mia felicità è fare felice gli altri. Mi prendo la responsabilità d’essere l’allenatore del Brescia. Io ci credo sempre e cerco di infondere questa mentalità a tutta la squadra e all’ambiente. Altrimenti me ne sarei stato a casa senza impegnarmi“.
“Dopo il ko con il Bologna in casa è andato in corto circuito il rapporto con il presidente. Ho sofferto tanto l’allontanamento dalla panchina. Ma forse ci stava….Essere richiamato è stata una vittoria. Ora vogliamo entrambi il bene del Brescia”.