“Chiedete a un bambino di disegnare un’automobile, la farà rossa”. È una delle tante celebri frasi di Enzo Ferrari. Nel pensiero del Drake è racchiusa l’essenza dell’amore del popolo italiano per le vetture del cavallino rampante.
Weekend speciale quello del GP di Toscana al Mugello (pista Ferrari): il marchio più famoso del mondo festeggia i 1000 gran premi in Formula 1. La Ferrari è l’unica squadra ad aver preso parte a tutti i campionati del mondo. Era il 21 maggio del 1950 quando al via del GP di Monaco Enzo Ferrari schierò in griglia una vettura rossa, la 125 assemblata nel 1948, dotata di un motore a compressore a 8 cilindri.
Al volante Alberto Ascari. Dall’anno di fondazione ad oggi il rosso si è spesso intersecato con i biancoazzurro, i colori di Brescia. Tra gli aneddoti l’esordio alla IV Mille Miglia, il 26 marzo 1930. In quanto a vittorie alla corsa bresciana Ferrari è seconda solo all‘Alfa Romeo: 8 quelle del cavallino, 11 quelle del biscione. Un rapporto d’amore e odio segnato da grandi vittorie ma da incidenti drammatici. Amore incondizionato quello di Luciano Dal Ben per la Ferrari.
“Correre con la Ferrari è stato ed è tutt’ora un sogno -ha raccontato il pilota Ferrari e presidente della Scuderia Ferrari Club Brescia-. Il rosso è leggenda”. Nella sua storia con il cavallino Dal Ben vanta 3 campionato italiani e uno GT. E l’onore d’incontrare il Drake. “L’ingegnere mi è stato molto vicino quando abbiamo omologato la 308 GT -rammenda Dal Ben-. Ho il ricordo di un uomo straordinario.
“Un mattino mi ricevette nel suo ufficio. Fu per me un momento emozionate e commuovente. Ero con mia moglie e due amici. Mi guardò e mi disse: ha visto come va la mia macchina”. Io gli risposi: “Un’automobile così chiunque avrebbe vinto”. Lui mi sorrise: “Lo so quanto è stato bravo con quelli là…”. Quelli là erano Maserati, Lamborghini e Porsche.
Molto vicino a sedersi su un sedile di una Ferrari di Formula 1 è stato Bruno Giacomelli. Jack O’Malley fu il primo vincitore di una gara al Mugello nel 1974 nella categoria Formula Italia. “Quando vinsi il Gp di F3 a Montecarlo Enzo Ferrari rimase estasiato e volle conoscermi. Mi prospettò l’idea di correre con una F1 della sua scuderia. Per farlo mi liberai dal contatto dalla March poi vennero cambiate le carte in tavola e non accettai”. Nessun rimpianto per Giacomelli ma una piacevole rivincita nel 1980, al Gp degli Stati Uniti: “Doppiai entrambe le Ferrari dando il più grande dispiacere all’ingegner Ferrari”.
Un marchio ingombrante, un avversario da battere anche per Alex Caffi. “È bello avere in Italia una casa automobilistica così prestigiosa. Da pilota devo dire che, a parte pochi eletti, la Ferrari ha sempre privilegiato i piloti stranieri offuscato quelli italiani. Ricordo a Imola l’incidente di Patrese con ovazione del pubblico per l’incidente e il via libera a Tambey, pilota francese. Nel 1989 ci fu un interessamento di Cesario Fiorio nei mie confronti, poi presero Alesì”.
Il millesimo in F1 della Ferrari sarà celebrato con una livrea speciale per Charles Leclerc e Sebastian Vettel. Monoposto bordeaux in memoria della prima vettura scesa in pista in una gara del mondiale. I 7 Scuderia Ferrari Club dislocati in provincia (Brescia, Corte Franca, Nuvolera, Offlaga, Rezzato, Sirmione e Castenedolo) e i tanti tifosi ferraristi bresciani sono pronti a vivere un weekend ad alto impatto emotivo.
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