Lotta per 37’ ad armi pari, salvo poi arrendersi alla manifesta superiorità degli avversari: la Germani Brescia rientra da Milano con una sconfitta accettabile (76-62) figlia del rush finale innescato dal rientro in campo di Delaney e Shields.
E’ bastato all’Olimpia giocare l’ultima parte di gara come lei sa fare per mettere assieme il parziale (11-2) della vittoria finale. Perché Brescia fino a quel momento aveva retto bene (62-57), giocando alla pari degli avversari, messi in difficoltà a ripetizione e con la capacità di rimettere in piedi distacchi di 9 ed 11 punti. Così si è passati dal 9-0 iniziale pro Milano, al 32-34 per la Germani a inizio ripresa, con lo strappetto di Milano (45-40), ripreso magicamente da Moore (47-48).
E’ stata l’Olimpia degli italiani a vincere: quella delle triple di Pippo Ricci, uno scudetto in maglia Virtus Bologna conquistato ai danni di Milano, e di Davide Alviti, promesso sposo alla Germani la scorsa estate e terminato invece alla corte di coach Messina, uno poco utilizzato (57’ in 7 partite) ma che sa farsi trovare pronto quando serve. In questo Milano ha fatto degli upgrade importanti rispetto alla scorsa stagione, trovando italiani di maggiore qualità, che vengono coinvolti con più costrutto rispetto al passato.
Brescia, forse per una congiunzione astrale, forse per una giornata NO dei propri avversari, nonostante venga sovrastata a rimbalzo, perda palloni a volte anche sanguinosi, e dimostri una volta di più i limiti del pacchetto lunghi, riesce a restare in scia, senza mai dare l’idea di poter ribaltare la partita o vincerla.
Come dite? Riusciamo ad essere critici coi lunghi anche in questa occasione? Beh, riguardatevi cosa combina Cobbins in 30”: prima stoppa Shields, poi sbaglia un appoggio elementare per un centro. Si era sul 62-57: anche Magro in sala stampa afferma che pur segnando non si sarebbe molto probabilmente vinto.
Anche se così è un vero peccato. Milano resta imbattuta, giocando al gatto col topo, anche se il topo in questo caso ha un Della Valle strepitoso ed una difesa che sa fare il suo. Non era Milano la sfida da vincere, ma il secondo indizio di crescita della squadra che sopperisce col gioco alle sue carenze strutturali nel gioco interno.
Ora sotto con Cremona: se tre indizi fanno una prova, la sfida con i cugini d’oltreoglio servirà ad avere proprio la prova che la squadra c’è e sta crescendo. Ah, ovviamente la prova fa rima con vittoria: la classifica piange, alle spalle c’è sempre meno gente in classifica e Pesaro e Sassari, dopo gli avvicendamenti in panchina, stanno dimostrando di essere squadre che possono – e sanno – far male. Una pessima notizia per la Germani.
A|X ARMANI EXCHANGE MILANO – GERMANI BRESCIA 76-62 (15-12, 32-32, 52-49) A|X Armani Exchange Milano: Melli 4 (2/6, 0/2), Grant 2 (1/5, 0/1), Fiorillo, Tarczewski 10 (4/5), Ricci 14 (3/3, 2/5), Biligha, Hall 2 (1/2, 0/5), Delaney 3 (0/4, 0/2), Shields 10 (2/5, 1/2), Alviti 6 (2/4 da tre), Bentil 14 (4/6, 0/2), Datome 11 (2/4, 1/2). All: Messina Germani Brescia: Gabriel 3 (1/5 da tre), Moore 11 (5/6, 0/1), Mitrou-Long 13 (2/5, 3/7), Petrucelli 7 (3/5, 0/1), Della Valle 17 (3/4, 2/7), Eboua, Parrillo, Cobbins 2 (1/2), Burns 3, Laquintana 2 (1/1, 0/2), Moss 4 (0/4 da tre), Rodella ne. All: Magro Arbitri: Rossi, Bongiorni, Pepponi Note: Tiri da due: Milano 19/40 (48%), Brescia 15/25 (60%); Tiri da tre: Milano 6/24 (25%), Brescia 6/27 (82%); Tiri liberi: Milano 20/23 (87%), Brescia 14/17 (82%); Rimbalzi: Milano 41 (RD 25, RO 16), Brescia 28 (RD 22, RO 6) |