IL “BRESCIANO” INFANTINO (FIFA): “IL CALCIO NON HA LA PRIORITÀ”

Tenendo fede alle proprie origini bresciane il numero uno del calcio mondiale, Gianni Infantino, ha detto la sua sulla ripresa dell’attività agonistica del calcio. Nato a Briga in Svizzera nel 1970, il capo della FIFA ha origini italiane, in particolare bresciane. Suo padre Aldo infatti è arrivato in Svizzera da Reggio Calabria, sua madre, Marì Minolfi, da Piamborno di Piancogno, in Valle Camonica. 

Spinto dalla devastazione portata dal coronavirus ma soprattutto dal dolore della sua terra d’origine, la Provincia di Brescia, Infantino si è detto contrario ad una ripresa affrettata della stagione. Il presidente della FIFA ha parlato di questo con il “fenomeno” Ronaldo su Instagram.

Il calcio in questo momento non è la priorità, non bisogna mettere pressione a nessuno. Finché c’è un rischio non si gioca e se c’è da aspettare una, due, tre settimane aspetteremo il necessario” .

“C’è gente che soffregente che muore. E vediamo che ancora in molti non hanno capito quanto è seria la situazione. In Italia i numeri sembrano scendere, sono state prese le giuste misure. I medici sono veri eroi, è come una guerra.

“Vogliamo tornare a giocare, a vederlo ma ora la priorità è la salute. Giocheremo quando potremo, forse a luglio, forse ad agosto”.

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