DSF.Sport, Global Service di Management Sportivo bresciano, supporta l’esperienza del suo Ambassador Nicola Brunelli, 55 anni bresciano nel suo viaggio di Esplorazione delle Svalbard, all’insegna dello Sport, Cultura, Natura e Sostenibilità.
Nicola Brunelli, Ironman bresciano con esperienze sportive estreme come ilTrekking al campo base dell’Everest nel 2015, Marathon des Sables 250 km nel deserto in autosufficienza, i deserti dell’Africa in bicicletta, sarà l’Ambassador di DSF.Sport in questo racconto emozionale di appassionato di “finis terrae” alle Svalbard.
Il toponimo di finis terrae deriva dall’espressione in latino “finis terrae” che tradotto significa “fine della terra” o “confine della terra.“ Nicola Brunelli si farà ambasciatore di questo modus vivendi: “Questo
toponimo significa che ti approcci al paesaggio diventando tu stesso il paesaggio.” La “finis terrae” di Nicola Brunelli è così spiegata : “É Il confine tra un mondo che ritieni di conoscere rispetto ad un ignoto, che può essere emotivo , di conoscenza , di una cultura diversa.”
Nicola Brunelli ed un gruppo di amici il 2 aprile partiranno per 10 giorni per le Svalbard, un arcipelago norvegese nell’Artico, a nord dell’Europa continentale a metà strada tra la costa settentrionale della Norvegia e il Polo Nord dove il clima polare, la ricca fauna, la natura selvaggia e le vecchie città minerarie sono il patrimonio dei viaggiatori.
Sarà una spedizione di sci alpinismo di 10 bresciani con la passione delle pelli di foca, della montagna, dello sport, della natura e del viaggiare. Cammineranno tutti i giorni per almeno 8 ore. Perché questa spedizione? Perché Nicola e il gruppo di amici esploreranno in maniera sostenibile un paesaggio incontaminato ai confini del mondo. La bellezza sarà farlo con un ritmo sostenibile come quello dettato dal passo con le pelli di foca, godendosi il silenzio assordante del paesaggio. Sarà un’esperienza di avventura e di sport e di amore per la natura che abbraccia lo sport.
Il contatto con la Natura sarà il racconto principale : “La natura delle Svalbard non perdona ma è anche fragile. Quasi due terzi della superficie delle isole è area protetta e sarà essenziale comportarsi in maniera sostenibile con cautela nei confronti degli animali selvatici che vi abitano. “Non dovremo spingerci mai fuori dal centro abitato – spiega Brunelli – senza una guida professionista, perché oltre alle 3.000
persone che vivono li, le Svalbard ospitano anche gli orsi polari.” Le Svalbard hanno ottenuto la certificazione di Destinazione Sostenibile, un marchio di qualità dato alle località: il racconto “sostenibile” di Nicola Brunelli sarà poi divulgato attraverso i canali social di DSF.Sport.