LEONARDO BINCHI: “LOMBARDIA TIENI DURO. CAMPIONATO? ORMAI FALSATO”

L’ex pallanuotista Leonardo Binchi è stato raggiunto dai nostri microfoni e ha fatto una panoramica della situazione attuale legata alla pandemia Covid-19.

Leonardo Binchi, attuale allenatore del N.C. Milano, formazione di SerieA1 femminile è stato uno dei giocatori più importanti del movimento pallanuotistico italiano. L’ex difensore toscano ha partecipato a tre edizioni dei giochi olimpici e ha chiuso la sua carriera all’AN Brescia.

Binchi ha parlato a Bresciasport di come la sua squadra sta vivendo il momento: “Noi abbiamo tutti i giorni un allenamento via Skype. Con i preparatori abbiamo studiato dei lavori a secco. E’ anche un modo per non perderci di vista e tenere un collante tra di noi. Non è facile perché ti alleni come se dovessi giocare tra una settimana, ma siamo consapevoli che la situazione andrà per le lunghe“.

Secondo te sarebbe giusto sospendere definitivamente il campionato, seguendo l’esempio del rugby?

Secondo me dare una conclusione a questo campionato sarebbe un bellissimo segnale. E’ chiaro che il risultato sportivo non conta, è un segnale umano che le società si danno, a fronte anche dei tanti sacrifici fatti. Potrebbe essere una final-six, magari in mare. Potrebbe anche aiutare l’economica, ma ad oggi è difficile fare una previsione”.

A causa di questo lungo stop, il campionato è in qualche modo alterato?

“E’ chiaro che il campionato falsato, nel senso che ci sono condizioni psicofisiche incalcolabili. Il concludere, per lo meno, una competizione potrebbe essere un segnale importante dalla federazione”.

Sei d’accordo con il rinvio delle Olimpiadi?

Assolutamente sì. Quella competizione sarebbe stata ancora più falsata perché alcune nazioni sarebbero uscite prima di altre da questa crisi sanitaria”.

Sei molto legato a Brescia, che messaggio vuoi lasciare ai bresciani?

Io a Brescia ho passato 9 anni. Ma sono 13 anni che sono in Lombardia. E’ una regione che per una serie di coincidenze mi ha ospitato negli ultimi anni. Brescia in particolare è la mia seconda città. Sento tanti amici che stanno perdendo concittadini. Sò anche che le persone lombarde, specialmente di Brescia, non mollano il colpo e ne verranno fuori. Di questo ne sono certo“.

Michele Iacobello

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