Lontano dalla sua terra Fabrizio Paghera soffre nel vedere Brescia in ginocchio. Attualmente in Umbria, a Terni dove veste i panni di uomo leader dello spogliatoio della Ternana, l’ex centrocampista biancoazzurro ha parlato della sua lontananza dagli affetti e del dolore portato dal coronavirus.
“I numeri drammatici concernenti ricoveri e decessi fotografano le proporzioni catastrofiche della pandemia Covid 19. Il quadro, allarmante in tutta Italia, è addirittura sconvolgente a Brescia, dove vivono nonna, genitori, fratello e nipoti. Eppure la mia gente saprà risollevarsi, con la stessa dignità e la stessa fierezza con cui sta affrontando questa terribile emergenza”.
“Di fronte all’inestimabile valore della vita umana tutto passa in secondo piano, a cominciare dal calcio, che qualcuno definisce la cosa più importante tra le meno importanti”
“L’isolamento a casa? Non mi pesa affatto, anche perché ho la fortuna di avere accanto a me mia moglie e la nostra bambina di otto mesi. Si chiama Lavinia e voglio pensare che quando festeggerà il suo primo compleanno tutto questo sarà alle spalle”.
“Ritorno al calcio giocato? Mi auguro in tempi medio-brevi, perché questo significherebbe emergenza superata, ma non possiedo gli strumenti per abbozzare previsioni”.