Doppio ex della sfida Luigi Piangerelli ha parlato della gara tra Brescia e Lecce a Corriere del Mezzogiorno. Tanti gli argomenti snocciolati dall’ex centrocampista.
«Sono stato molto bene in entrambe le piazze ed ho indossato la fascia da capitano sia del Lecce che del Brescia, ma nel Salento ho vissuto sette stagioni delle quali serbo ricordi ed emozioni indelebili».
“Prevedo un incontro molto tirato, come lo sono quasi tutti in serie B. Lecce e Brescia vantano organici di assoluta caratura, ricchi di elementi di spessore, diversi dei quali reduci dall’esperienza che le due piazze hanno vissuto in A nel 2019/2020.
Reputo il complesso salentino tra i più quotati del campionato, in virtù di una campagna acquisti di primo piano, della presenza di un responsabile dell’area tecnica dell’esperienza e della bravura di Corvino e di un allenatore bravo come Corini. A questo si aggiunga una società solida, che sa garantire la serenità dell’ambiente».
Il Brescia deve già raddrizzare un’annata che, con un punto ottenuto sui sei disponibili, non è iniziata con il piede giusto, anche se di cammino da percorrere è tanto e le gerarchie sono tutte da stabilire. Il Lecce, invece, con quattro punti messi da parte ha azzeccato un buon avvio e cercherà di insistere in quello che è a tutti gli effetti uno scontro diretto tra squadre candidate a lottare per le primissime posizioni».
«Il trainer uruguaiano ha portato le proprie idee di calcio, che sono differenti da quelle del suo predecessore. La maggior parte dei giocatori lo conoscevano già per averlo avuto per alcuni mesi nel 2019/2020, ma questo non significa che i nuovi meccanismi scaturiranno automaticamente. Sarà il campo a chiarire a che punto è il nuovo progetto. Ma ogni ragionamento dev’essere fatto non solo nell’ottica immediata del match di domani, ma anche in quella di lungo periodo. In serie B c’è livellamento, incertezza costante, insidie sempre dietro l’angolo».
Fonte: Corriere Mezzogiorno