Non c’è mai fine al peggio nell‘ipocrisia del mondo del calcio. Dopo il naufragio maccheronico della Super Lega con un fuggi fuggi generale degno della trama del miglior film comico, in molti si sono riempiti la bocca con la frase fatta: “Il calcio è di tutti”.
Mai bugia è stata più sbugiardata di questa che assume come una ennesima presa per i fondelli di chi davvero, come i tifosi, ha a cuore il calcio quello passionale, quello tifato sulle gradinate, quello passato a piangere o gioire per una vittoria o una sconfitta.
Tutti bravi ora a riempirsi la bocca di quelle che sono frasi fatte senza significato. Perchè, cari onniptenti del mondo della “Dea del Pallone” se veramente avete a cuore il calcio e lo amate fino in fondo e lo considerate di “tutti” non mettete le gare della Serie B alle 14 quando la gente lavora!!!!!
Già di questi tempi il non poter andare allo stadio rappresenta una ferita aperta nell’animo di un tifoso. In più chi siede nella stanza dei bottoni non pensa minimamente che mettendo partite alle 14 di giorni lavorativi come lunedì, martedì e venerdì priva il tifoso di potersi godere almeno da casa dello spettacolo offerto dalla propria squadra?
Eh no, troppo difficile pensare al tifoso, quello vero. Perchè in fin dei conti comanda sempre il Dio Denaro…quello che fa costare un abbonamento come una rata di un mutuo, che permette a procuratori e calciatori di chiedere milioni di euro all’anno, che si fa comandare dalle tv a pagamento giocando in orari improponibili!
Questo non è “il calcio di tutti”, questo calcio rimane solo per qualcuno, e quel qualcuno non sono di certo i tifosi!!
Se davvero si volesse tornare al “calcio, sport di tutti”…partite in chiaro, tutte alla domenica e senza spezzatini (quelli lasciateli ai bresciani ma sulla tavola), abbonamenti a prezzi accessibili e tetto dei salari per giocatori e allenatori!
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