Meno di 24 ore dopo i gravi fatti del South Garda Karting di Lonato la FIA ha annunciato di aver aperto una inchiesta su quanto accaduto nella finale mondiale della categoria KZ.
Protagonista il pilota italiano Luca Corberi della Tony Kart, figlio del proprietario dell’impianto gardesano e Paolo Ippolito della CRG. I due sono venuti a contatti in gara nel corso della finale per l’assegnazione del titolo mondiale.
Era il 9 giro ed il contatto, avvenuto alla prima curva, ha estromesso Corberi dalla lotta per un posto tra i protagonisti della finalissima. In preda da un raptus di follia Corberi ha scagliato il bumper del suo kart contro l’avversario che transitava in pista e successivamente si è reso protagonista di una vera e propria aggressione nella zona pesa.
Alla rissa hanno preso parte, oltre ai due piloti anche i rispettivi genitori. Uno spettacolo deplorevole che ha fatto male allo sport e all’intero movimento motoristico internazionale. Da qui le reazione di molti sportivi del mondo delle quattro ruote, tra cui Jenson Button.
L’ex pilota di F1 ha chiesto la squalifica a vita per il giovane Corberi.
Questa la posizione della FIA:
“La FIA e l’Automobile Club d’Italia sono molto preoccupate per i fastidiosi eventi verificatisi ieri durante il Campionato del Mondo FIA KZ Karting a Lonato, in cui sono stati coinvolti piloti, membri del team e steward italiani”. La FIA ha avviato un’indagine immediata sugli incidenti”.