Niente alibi per Diego Lopez, nonostante l’emergenza alla quale il tecnico deve fare i conti in vista della gara di domani con i Frosinone. L’allenatore delle rondinelle punta sul gruppo per uscire dalle difficoltà.
“E’ stata una settimana particolare, tutti sapete come è andata. La scelta di non andare a Empoli mercoledì è stata quella giusta da fare. Crediamo di aver fare la cosa giusta. Era un rischio enorme salire tutti insieme sul pullman…”
“Abbiamo fatto allenamento insieme solo oggi. Abbiamo visto un po’ di cose. Ci stiamo ancora conoscendo. Negli allenamenti cerco di far ruotare tutti nelle esercitazioni per essere pronti a queste situazioni in cui chi è chiamato a giocare si farà trovare pronto”.
“E’ un anno particolare. Tra quello che è successo lo scorso anno e quello che sta accandendo in questi primi mesi è tutto molto difficile. Bisogna andare oltre alle difficoltà ed essere più squadra, soprattutto dentro al campo. Quando sono arrivato avevo detto ai ragazzi che ci sarebbero state delle situazioni difficili: il gruppo deve fare la differenza”.
“Quella di domani è una prova importante per noi. Senza alibi dobbiamo affrontare la partita di domani. Queste sfide si vincono con il gruppo non con le difficoltà. Sappiamo di poter gfare bene, dobbiamo tracciare la strada”.
“La dimostrazione di chi vogliamo essere non deve servire per dare un segnale all’esterno ma per noi stessi. Questo è un mese importante alla fine del quale capiremo chi siamo veramente. Ma ognuno deve dare il meglio di sè. Primo sono io poi tutti i giocatori che avranno la loro occasione”.
“Torregrossa? Non è il salvatore della patria. E’ un giocatore importante ma non può risolvere i problemi da solo. Si sta ritrovando dopo un periodo difficie, sta riprendendo. Sta a noi aiutarlo a crescere”.
“Maradona? Non ho avuto un rapporto diretto. C’è poco da dire: è stato il più grande di tutti. Il migliore. Ho guardato un documentario, mi è rimasta una cosa impressa. Lui racconta che nella finale mondiale del ’86 vincevano 2-0 e sono stati ripresi. Diego raccontava che era esausto ma che doveva dare di più: questo da la dimensione del trascinatore quale era”.