“Rimpianto? Sinceramente come ho detto ai ragazzi non ce ne sono. Abbiamo fatto il massimo ma non è bastato. Abbiamo lavorato bene. Ora è il momento dell’autocritica. Dobbiamo uscire con la testa da questa stagione e tuffarci nella prossima. Ci aspetta un campionato difficile come quello della B. L’obiettivo è portare in alto il Brescia già dal prossimo anno”.
“Ripartire da chi? L’ultima gara è stata di Gastaldello. Lo abbiamo omaggiato come doveva essere. La certezza è solo che lui non ci sarà più il prossimo anno. Adesso ci un dialogo tra i direttori ed il presidente per capire chi rimarrà, chi partirà e chi dovrà venire”.
“Giocare nel post lockdown? E’ stata una forzatura. Lo si è visto contro la Sampdoria dove i ritmi erano bassissimi. Tutte le squadre sono stanche: queste non sono partite di Serie A. Lo si sapeva ed è stato scelto così. Non è stato un campionato normale, anomalo ma per tutti. Noi ci siamo adeguati”.
“Gastaldello? Già dall’allenamento di rifinitura l’ho seguito particolarmente. Ha fatto una grande carriera, lunga vent’anni. Ha una bella famiglia che lo aiuterà a passare questo momento particolare. Mi sono rivisto in lui quando ho lasciato il calcio. Lasci una parte bella del calcio: ora però si potrà godere la famiglia che è la cosa più importante”.