Maria Segura ha fatto dei suoi problemi alla spalla l’argomento della tesi che discuterà a giugno. Sogna l’Olimpiade con la Spagna e ha un messaggio per il mondo dello sport. Questa la sua intervista esclusiva a Bresciasport.net.
Come stai affrontando questa quarantena?
“Durante questo sto forzato ho terminato la tesi e la discuterò a giugno. L’argomento riguarda la spalla e gli infortuni nella pallavolo. Per questo lavoro ho realizzato anche un protocollo di prevenzione. Poi passo il tempo allenandomi e facendo sport”.
Dopo la parentesi sportiva vorresti specializzarti nel campo della fisioterapia?
“Onestamente non lo so. Ho trattato questo argomento perché in passato ho avuto problemi con la spalla e il protocollo di prevenzione mi ha aiutato molto e penso sia molto importanti che nelle giovanili facciano molto lavoro preventivo per la salute dei giocatori”.
Come ti trovi a Brescia? Hai dei rimpianti considerato che da gennaio i risultati stavano tornando?
“Personalmente è stata una stagione molto bella perché mi sono messa alla prova e mi sono guadagnata un posto in campo. Ovviamente la società ha anche altre atlete, ma con il lavoro sono riuscita ad avere un’occasione. A gennaio ci stavamo ritrovando e stavamo iniziando a giocare bene. E’ stato un peccato”.
Hai giocato in Spagna, Germania e Italia. Hai notato differenze sostanziali tra i vari campionati?
“Sì. La Serie A1 è quella più competitiva e tutte le squadre se la giocano con tutti. Ci sono poi le prime due che sono irraggiungibili, ma le altre riescono a giocarsela. In Germania ci sono 4 squadre fortissime che fanno un campionato a parte”.
Sei riuscita a vestire la maglia della nazionale. Se dovessi dare un consiglio ad una giovane giocatrice, cosa le diresti?
“Le direi che il sacrificio può portare tante cose belle e positive. E’ una maglia che non ti regala nessuno”.
La pallavolo è stata la tua passione di sempre?
“Io ho suonato 10 anni il clarinetto, ma mi piaceva molto il calcio. Era il mio primo amore, ma nessuna delle mie compagne mi ha seguita così ho deciso di provare la pallavolo con loro”.
E’ stato corretto fermare il campionato?
“Secondo me sì, considerata anche la situazione mondiale. Tutti avranno difficoltà a ripartire e non mi sembrava giusto che lo sport continuasse. Per questo non considero etico che il calcio continui.
Un altro sogno nel cassetto?
“Sì, l’Olimpiade. E’ un sogno un po difficile visto il livello della pallavolo europea, ma è un desiderio che non si smette mai di seguire”.
Michele Iacobello