PARIS ST.GERMAIN – BRESCIA : IL VIAGGIO, PARTE SECONDA

Paolo conosce bene Parigi: ci facciamo guidare da lui. La metropolitana ci porta ovunque, anche se la prima tappa centrale, è quella tipica di 4 bresciani in vacanza. Cafè con brioche, pardon croissant, seduti all’aperto sul lungo Senna. Non fa caldissimo e le nuvole si susseguono. Parigi, come Mosca, ha delle stazioni della metropolitana un pò datate: una più bella dell’altra. Vediamo di tutto, dalla Tour Eiffel al quartiere latino, Notre-Dame…Paolo è una macchina da guerra.

Facciamo un salto all’Hotel che ospita il Brescia: dobbiamo recuperare i biglietti prenotati. Esce il “Gino”: ci saluta. “Ragazzi, voi ci siete sempre”. Io e Maffo ci sciogliamo, in quel momento capisco che – anche se non gli ho mai perdonato la stagione 1994/5 – lui è e sarà sempre il mio presidente. Castellazzi al bar che beve un caffè sembra ancora più alto, esce anche Esposito… Foto d’obbligo: “Ti hanno obbligato a metterla, la mia maglia?”. Mazzone cammina, nervosissimo. Noi riprendiamo la visita con la metro.

Fuori dal centro Pompidou ci ferma un tifoso romanista con morosa al seguito: “Ma davvero gioca il Brescia a Parigi? Ma c’è pure Blue eyes (Petruzzi, ndr) ? Daje, Forza Brescia allora”. Incrociamo qualche sciarpa biancazzurra al collo di bresciani in giro: tutti a salutarsi e a scambiarsi quattro parole prima della partita. Intanto i pullman carichi di bresciani sfrecciano per gli arrondissement parigini: noi salutiamo, ricambiati.

Arriviamo a Pigalle. “Ma sei da solo a Parigi?” Il bresciano si preoccupa sempre se vede un suo simile da solo. “Macchè, i miei soci sono in un Peep show… Ed io non sono maggiorenne….”. Facciamo un pò di compagnia al tifoso solitario, mentre da un angolo spunta una pattuglia di bresciani soddisfatti. E’ora di mollare la metro e prendere un taxi, anche perché i chilometri si fanno sentire.

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