Il Brescia incontra una rivale che in questi ultimi anni ci ha tenuto testa, battendosi sempre con grinta e voglia di vincere.
Non è di certo una trasferta semplice, se si pensa non solo alla potenza fisica della squadra, ma anche all’ottavo posto che i pugliesi occupano in classifica, nonostante nell’ultimo periodo non stiano dando il meglio di loro.
Finalmente vedremo all’opera il nuovo allenatore Pep Clotet, che sfortunatamente però oltre al poco tempo a disposizione per farsi conoscere dalla squadra, subisce la mancanza di Papetti espulso lo scorso match contro il Cittadella e van de Looi, anch’esso squalificato.
Nel primo tempo più passavano i minuti e più si smascheravano le fragilità del Lecce, ma come ogni singola volta che sembra anche solo andare qualcosa per il verso giusto arriva il misfatto.
Dopo un minuto scarso dalla ripresa i pugliesi segnato la prima rete, anche se in più che sospetto fuorigioco, raddoppiata dopo dieci minuti di confusione totale delle rondinelle.
Il nulla assoluto, cambi continui e gioco falloso, poi d’improvviso vedo correre Bisoli mimando una “V” con la mano mentre gli altri ragazzi lo rincorrono festeggiando.
Non perdo le speranze, se si tifa Brescia si è disposti a soffrire fino all’ultimo secondo perché si sa anche che le partite non sono mai veramente finite.
Chiudiamo la partita con un gol di Ayè. Si, proprio quel giocatore che fino a poche settimane fa veniva etichettato come “scarso ed inutile”. Ora oltre a segnare è diventato anche capocannoniere della squadra.
Non abbiamo vinto, non abbiamo portato i tre punti a casa, ma la carica che questa squadra ha dimostrato fino al fischio finale va apprezzata e ammirata.
Serve solo un po’ più di coraggio e di pazienza, questi ragazzi possono togliersi, e toglierci, un sacco di soddisfazioni.
Daniela Franchi – 16 anni –