Essere tornata a scuola in presenza comporta per me vedere tutte le mattine lo stadio a pochi passi.
È passato quasi un anno dall’ultima partita vista al Rigamonti e la mancanza di “casa” inizia a farsi sentire. Mancano i cori urlati con le braccia alzate al cielo, i gol di Donnarumma sotto alla curva e il calore dei bresciani, che diciamolo, sono i migliori.
L’Ascoli è sempre stata una bestia nera per noi, anche se una delle partite a cui sono emotivamente più attaccata è stata proprio contro i bianconeri marchigiani. Indimenticabile quella giocata nella giornata dell’1 Maggio 2019, o meglio, il giorno della promozione in Serie A.
Non penso sia normale avere ansia quando si gioca una partita contro l’ultima in classifica, ma ormai non mi stupisco più di niente.
Purtroppo, sul campo arriva l’ennesima batosta stagionale
Non penso di avere nemmeno più parole per descrivere queste partite.
Essere bresciani, ma soprattutto tifare Brescia è difficile, anche se con l’andare avanti degli anni ci si fa l’abitudine. Non ho più molte aspettative.
Non saprei davvero cosa pensare per i prossimi match che dovremo disputare.
Spero solo che questa squadra riesca a rialzarsi, a fermarsi per qualche secondo e a pensare che le qualità per poter continuare a lottare come la leonessa ha sempre fatto, ci sono.
Sono giovani, è normale che sbaglino.
Vorrei poterli rassicurare in qualche modo, ma l’unica cosa che conta ora è quella di rendersi conto della situazione che stiamo affrontando.
Con la prossima partita contro il Cittadella dobbiamo ricominciare da zero sperando che finalmente arrivi il miracolo.
Daniela Franchi – 16 anni