PORDENONE-BRESCIA: LE PAGELLE DI CALCIO TECNIKO

Nicola Silvestri, ex giocatore professionista cresciuto nel settore giovanile del Brescia analizza Pordenone-Brescia. Ecco le sue pagelle firmare da Calcio TecNiko Accademy

JORONEN 7 GARANZIA
Approccio alla partita in linea con tutte le precedenti gare disputate.
Freddo e preciso come il clima del suo paese di provenienza. Per battere Jesse ci vogliono astuzia, tecnica e capacità balistica,chiedere conferma a Davide Diaw che al quinto minuto porta in vantaggio la formazione di casa. Autentico miracolo al 20’ del primo tempo, che consente al Brescia di rimanere in partita, preoccupazione per lui nel finale di gara quando si incarica di battere una punizione di rimessa, fuori dalla propria area e asi accascia per problemi muscolari. L’augurio è di non doverlo perdere per le prossime gare ravvicinate.

SABELLI 7 GLADIATORE
Lottatore aguerrito e avversario particolarmente ostico da affrontare. Per lui un derby in famiglia, visto che nella formazione di casa militava il cognato Alessandro Vogliacco. Offre per l’intera gara e anche dopo il fischio finale, un temperamento e una determinazione che ne contraddistinguono ormai il profilo. Propone un grande pallone al 48’ al compagno Torregrossa che non riesce a capitalizzare. Nei momenti dove la squadra fisicamente palesa una certa fatica,è sempre lui che suona la carica e non si risparmia con incursioni e azioni personali. Giocatore completamente ritrovato.

MANGRAVITI 5,5 INCERTO
Il giovane difensore, prodotto del settore giovanile biancoblu è chiamato
sorpresa ad indossare la fascia di capitano. La perplessità della scelta,
probabilmente societaria è sicuramente discutibile, oltretutto per non dare
ulteriore responsabilità ad un ragazzo che da non molto sta collezionando
presenze e si sta facendo largo nei meccanismi della squadra. Sul campo
purtroppo, si fa trovare impreparato nell’azione del vantaggio di Diaw,
perdendo in velocità un duello e consentendo all’attaccante di entrare
facilmente in area e presentarsi davanti al portiere. Cerca per il resto della gara di rendersi utile in fase di possesso palla ma alcune incertezze ne condizionano la prestazione.

MATEJU 6 OPERAIO
Viene chiamato a formare insieme a Mangraviti la coppia di centrali difensivi. Un abbinamento inedito, in quanto nelle gare precedenti ha ben figurato, sopratutto con la partita interna contro la Salernitana, in coppia con il venezuelano Chancellor. É chiamato per caratteristiche a fare la parte del marcatore puro e di guidare Mangraviti nei movimenti difensivi. Si fa sentire particolarmente in un paio di interventi in anticipo sui veloci attaccanti avversari.

MARTELLA 6,5 PROPOSITIVO
Si vede sempre di più il giocatore che due stagioni fa ha contribuito in modo
concreto e costante alla promozione nella massima serie. I movimenti e le
sovrapposizioni sono nettamente aumentati e migliorati rispetto alle precedenti gare. Il Pordenone giocando a tre in mezzo al campo, consente di trovare i due esterni del Brescia spesso liberi per offendere e per arrivare facilmente sul fondo, dove Martella dimostra di avere un piede educato per il croos in area. In crescita.

VAN DE LOOI 5 INGENUO
Nonostante il gol subito dalla squadra nei primissimi minuti di gara, il regista olandese è partito bene in termini di fisicità e presenza. Per lui una partita particolarmente difficile, in quanto il Pordenone da subito ha posizionato il trequartista per schermare le giocate e il raggio d’azione del numero 5 del Brescia. Quando ha spazio di respiro buone le aperture esterne verso i terzini ma poche verticalizzazioni e giocate pulite verso il reparto d’attacco. Doppia ammonizione e conseguente espulsione lo vedono protagonista al 54’, dove, dopo essersi fatto anticipare rifila una “pedata” all’avversario e lasci la squadra in 10 dopo che pochi minuti prima era riuscita a pareggiare.

BJARNASON 6 GENEROSO
Dionigi decide per il turn-over in mezzo al campo e propone titolare l’islandes che bene ha figurato sabato scorso entrando dalla panchina e siglando il terzo gol bresciano. Corsa e grinta sono il cavallo di battaglia, meno il possesso palla e le conclusioni a rete. Impreciso in alcune triangolazioni in fase offensiva, che potrebbero creare problemi agli avversari. Lascia il posto a Jagiello al minuto 64′.

LABOJKO 5,5 STERILE
Torna titolare dopo 3 gare, si posiziona mezzala e insieme a Bjarnason e Van De Looi compone il centrocampo di Dionigi. Giocatore duttile impiegato a inizio stagione anche come mediano davanti alla difesa, non riesce a dimostrare continuità in fase di possesso e di proposta tecnica. Lineare per quasi tutto l’arco della gara, potrebbe provare la conclusione in un paio di occasioni ma è poco coraggioso. Nei minuti finali si sacrifica come tutta la squadra per portare a casa un punto comunque sudato e positivo.

SPALEK 6 JOLLY
Il numero sette del Brescia torna come sabato scorso a figurare sul tabellino dei marcatori, complice una deviazione determinante sul suo tiro da fuori area in posizione centrale. É chiamato a giocare sul fronte d’attacco e accompagnare Torregrossa e Zhmral a creare pericoli al Pordenone. A parte l’episodio del gol, non dimostra grande fantasia e giocate determinanti. In più occasioni nella prima frazione di gara, si trova libero sulla sinistra di poter affrontare in duello il terzino avversario, ma si limita a rientrare e scodellare in area palloni sterili. Poche le idee e tanta incertezza sul ruolo che potrebbe ricoprire nello scacchiere di Dionigi.

ZMRHAL 5 ASSENTE
Si gira bene e calcia di controbalzo a metà primo tempo, chiamando ad un buon intervento il portiere del Pordenone Perisan. Per il resto giocatore che fatica costantemente a trovare una posizione e un contributo tangibile alla squadra. Provato trequartista, esterno sinistro e esterno destro. In nessuna delle occasioni dove il giocatore mancino è partito titolare è riuscito a lasciare un segno e una prestazione da ricordare. Tanti i dubbi su di lui.

TORREGROSSA 6 NERVOSO
Duplicato, triplicato e a volte quadruplicato dalla difesa friulana. Difficilissimo per lui riuscire a respirare e dimostrare il suo talento in questa delicata partita. Poco spalleggiato e servita dai compagni, sopratutto quelli che compongono insieme a lui il reparto offensivo. Nonostante tutto non si risparmia e quando si verificano situazioni pericolose, il numero 11 bresciano non manca mai. All’83’ Dionigi lo richiama in panchina probabilmente per preservarlo per la prossima gara casalinga.

JAGIELLO 6
Rileva Bjarnason al minuto 64’, entra per provare a dare una svolta in fase di rifinitura e di appoggio al reparto offensivo, si ritrova poco dopo a dover fare gli straordinari in fase difensiva complice l’espulsione del compagno. Altri minuti messi nelle gambe in previsione degli appuntamenti ravvicinati delle prossime settimane.

PAPETTI 6
10 minuti a disposizione per il giovane rientrante, che al primo intervento
difensivo si fa subito sentire confermando la grande voglia di rientro in
squadra. Bene lo spirito di sacrificio dimostrato nei minuti a disposizione. Importante aver recuperato un difensore dalle caratteristiche di vero marcatore.

RAGUSA 6
Il fantasista siciliano ha a disposizione una ventina di minuti per creare
scompiglio nella difesa del Pordenone. Si posiziona largo a sinistra e ha il
compito di puntare sistematicamente il terzino. Si trova a sacrificarsi come
tutto il resto della squadra per difendere onore e risultato.

DESSENA 6,5
L’idea dell’allenatore era quella di concedere a Daniele un turno di riposo per rifiatare, ma ha poi dovuto ricredersi quando la squadra aveva bisogno di corsa e peso specifico. Entra lotta, si accascia per un colpo alla testa su precedente impatto con l’avversario, ma si rialza sempre e continua a lottare.

AYE’ 5
L’attaccante francese entra nei minuti finali e si posiziona al centro
dell’attacco. Non fornisce un contributo particolarmente importante alla
squadra complice la sua “solitudine” negli ultimi minuti della gara.

DIONIGI 6,5 ATTIVO
Il neo tecnico di Cellino, dimostra grande partecipazione vocale e fisica nel
trasmettere indicazioni alla squadra. Non è mai fermo e spesso viene a contatto verbale con la panchina friulana. Nonostante le difficoltà che questa gara presentava, l’idea e la sua mano tendono sempre più a delinearsi. Esulta come una vittoria al fischio finale, segno di uno spirito e di una comunicazione decisamene positiva. Nell’imminente ha a disposizione poco tempo, per trasmettere attraverso gli allenamenti la sua idea cdi gioco,che programmerà minuziosamente durante la pausa invernale.

Di Nicola Silvestri

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