RALLY 1000 MIGLIA: SFILATA DI CAMPIONI PER LA CULTURA DEL MOTORSPORT

SECONDA SERATA DA APPLAUSI AL MUSEO MILLE MIGLIA: OMAGGIO AI CAMPIONI DELLA CORSA BRESCIANA

La seconda serata promossa da Bresciasport.net e nominata “La cultura del Motorsport” ha colto nuovamente nel segno. Dopo l’esordio vincente in occasione del primo giovedì al Museo Mille Miglia dedicato alla “Formula 1 Bresciana”, grande entusiasmo a destato il tema dedicato ai “Campioni del Rally 1000 Miglia”. Davanti ad una buona cornice di pubblico sono stati snocciolati numerosi aneddoti, racconti, ricordi della corsa rallystica più amata dai bresciani. Fabio Pettenò ha fatto gli onori di casa ma i veri protagonisti sono stati giornalisti, piloti e adetti ai lavori che, grazie ai loro ricordi, hanno emozionato la platea.

Sul palco hanno così sfilato Gianni Parolini e Aldo Malchiodi raccontando alcuni aspetti decisivi per la nascita del libro dedicato ai 40 anni della corsa della Freccia Rossa. Parolini, penna storica del rally, ha ricordato l’edizione spostata di fretta e furia dopo la morte del Papa mentre Malchiodi ha svelato alcuni retroscena delle sue esperienze da navigatore di Pino Tambone.

Poi è stato il turno dei vincitori bresciani delle varie edizioni. Uno accanto all’altro, in un parterre di grande prestigio e valore, sedevano Lorenzo “Cobra” Colbrelli poi raggiunto dal fido scudiero Roberto “Caciu” Berardi, Andrea Dallavilla e Stefano Albertini. “Quella del 1992 è stata l’emozione più grande della mia racciera” ha raccontato Colbrelli al quale ha fatto seguito il racconto di Berardi: “In quell’edizione il vantaggio su Travaglia diminuiva. A metà giro il Cobra mi ha detto il dialetto…tachet! E siamo saliti come il vento nelle prove successive staccando il rivale”. Per Dallavilla il Rally 1000 Miglia ha rappresentato tutto: “Ho iniziato a correre in questa corsa, l’ho vinta nel 1997 ed è stato il trampolino di lancio per la mia carriera”. Stefano Albertini ha ricordato i sui 3 successi specie quello del 2021: “La gara valeva per il Campionato Italiano Rally e ho vinto all’ultima prova a due passi da casa mia”.

La serata è proseguita tra risate, ricordi e il momento toccante del saluto a Nicola Busseni. Omaggio doveroso a Nik Piede di Piombo vincitore di 4 edizioni. Sullo schermo sono apparse alcune immagini delle sue vittorie, i suoi arrivi con il sorriso e l’emozione nel pubblico è stata forte. “Era un guascone -ha detto Berardi-. Aveva sempre il sorriso e un talento infinito”. Parolini ha ricordato l’evento del rally del 1995 quando Tabaton scoprì solo all’ultima prova che Busseni era alle sue spalle dopo una rimonta incredibile causata da un uscita di strada.

La serata è proseguita con l’omaggio ad una delle coppie più amate dal pubblico bresciano, quella composta da Eugenio Mannarino e Daniele Vernuccio. “Ci siamo incontrati come spettatori- ha ricordato Mannarino-. Il primo rally lo feci con mio fratello. Inizialmente alternandoci alla guida poi io non gli davo le note così si è stufato e ha fatto guidare me”. Per Vernuccio i ricordi sono tanti: “Ho corso con grandi piloti come Mannarino, Dallavilla e Pedersoli. Non sono mai riuscito a vincere il rally di casa ed è una cosa che mi brucia ancora”.

Spazio anche ai rally storici e a due personaggi di spicco come Marco Superti e Massimo “Pedro” Pedretti loro malgrado protagonisti del pasticcio del 2015. “Ho vinto ma poi sono stato squalificato come altri otto. La beffa? Ha vinto mio fratello!” Particolare ricordato anche da Marco Superti: “Sono anche riuscito a salutare i commissari, avevo la febbre e mi sono trovato convocato a notte fonda sotto l’ACI”.

Finale dedicato al “Saranno famosi”: sul palco è salito Luca Bottarelli: “Sono sfilati grandi campioni gente che ha scritto il proprio nome nell’albo d’oro del rally 1000 Miglia. Sogno un giorno di essere uno di loro”.

Appluasi per tutti per una serata entrata nella storia: mai tanti interpreti e campioni del Rally 1000 Miglia erano stati insieme su un palco a raccontare le loro emozioni, sensazioni e ricordi sulla corsa di casa.

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