SPAL-BRESCIA: LE PAGELLE DI CALCIO TECNIKO

Buon anno a tutti i lettori di Bresciasport.net. Dopo il cenone e i botti….in tono minore…tornano le pagelle di Nikola Silvestri fondatore della Calcio tecNiko Accademy. Ecco i voti di Spal-Brescia

JORONEN 6 ½ INDISPENSABILE
Aggettivo che descrive bene il ruolo che ricopre, partita dopo partita, il finlandese arrivato alla corte del Brescia due estati fa.
A Ferrara il capitano di giornata, parte molto bene al 3’ parando da distanza ravvicinata, la prima palla gol dei padroni di casa. Non riesce a evitare però, al 5’ su inserimento di Valoti di testa, il momentaneo vantaggio dei ferraresi. Anche nell’occasione della doppietta del giocatore n 8 della Spal, si tuffa ma la palla ben calciata al volo da fuori area si insacca alle sue spalle. Per il resto solito contributo convincente, soprattutto negli interventi alti al 79’ e all’84’.

SABELLI 6 ½ DIESEL
Nei primi minuti di gara, come per quasi tutta la prima frazione, Stefano pare abbia il freno a mano tirato. Complici oltre che le immediate offensive della squadra avversaria, un atteggiamento della propria, che bada più a difendere con l’ intento, poche volte dimostrato, di ripartire ed offendere. Cresce vistosamente verso fine primo tempo dove in un paio di occasioni si libera abilmente sula trequarti avversaria e scodella un cross al volo al 16’ che quasi inganna il portiere e rischia di finire in fondo al sacco. Al 22’ si rende protagonista di un’ azione personale avanzata e si procura una punizione importante vicino all’area avversaria. Nel secondo tempo cresce di spessore tecnico e in numero di palloni toccati. Salva un gol in ripiegamento al 50’ minuto che si rivelerà preziosissimo ai fini del risultato finale.

CHANCELLOR 5 ½ IMPRECISO
Il giocatore venezueano si “ripresenta” titolare dopo 3 partite fuori dal campo. Alterna un primo tempo al di sotto delle aspettative, ad una seconda frazione più convincente. Interventi spesso superficiali e posizione non sempre impeccabile. In fase aerea difensiva si fa rispettare, meno quando è chiamato a fare la differenza su palle inattive e corner a favore. Se nei piano del difensore cè la volontà e l’ambizione di diventare il leader difensivo della squadra attendiamo tutti delle prestazioni decisamente più convincenti da parte sua.

MATEJU 6 PRESENTE
Leggermente imprecisoin alcune circostanze come quando, al minuto 52’, regala agli avversari un corner che poteva tranquillamente evitare, optando per una giocata più sicura. Per il resto anche in questa gara, conferma ciò che di buono le sue prestazioni recenti stanno dimostrando. Per ora inamovibile pilastro di Dionigi, schierato sempre come centrale, anche in questa gara fa coppia a due con Chancellor. Se resterà fisso al centro della difesa o verrà dirottato nelle gare successive lateralmente, è una domanda che va posta a chi di competenza, ma il suo contributo pare sicuro e prezioso nell’economia difensiva delle rondinelle.

MARTELLA 6 VOLENTEROSO
Il primo ad andare ad abbracciare Jagiello al gol del compagno e l’ultimo a lasciare il campo “scortando” uno scatenato Dionigi a fine partita. Per quanto riguarda il suo contributo tecnico è ancora lontano dal giocatore spensierato di due stagioni fa. Bloccato e restio ad avanzare, ha il difficile compito di marcare il forte laterale Dickmann. La fese difensiva, si sa, non è i punto forte del siciliano, ma se deve oscurare il suo gioco per la squadra non si tira certo indietro.

VAN DE LOOI 6 STATICO
L’olandese si riprende la posizione di mediano davanti alla difesa ed è chiamato ad essere il primo collante tra centrocampo e difesa. A livello teorico difficile passare per gli avversari se bene posizionato, ma a livello pratico Esposito e compagni soprattutto nel primo tempo trovano spesso spazio per imbucate e verticalizzazioni per trequartisti e punte, arginando facilmente il numero 5 del Brescia. In fase di possesso, spesso troppo semplici e scontate le sue giocate. Forza l’azione perdendo il possesso. Ha una buona chance di calciare da fuori area nei primi minuti della ripresa, da lui si aspettano in molti una crescita in termini di personalità e di gioco proposto oltre che del solito sacrificio in fase di contenimento.

JAGIELLO 7 ILLUMINANTE
Se abbia avuto direttive iniziali dall’allenatore di rimanere schiacciato nella propria metà campo , ci piacerebbe saperlo. Nel primo tempo non riesce a farsi particolarmente notare e proporre le sue giocate spesso interessanti. Fatto stà che dopo 10 minuti del secondo tempo nel giocatore polacco, finalmente, scatta qualcosa in termini di fantasia e di partecipazione concreta a tutte le azioni avanzate delle rondinelle. Minuto 55, inserimento alle spalle di Torregrossa, che con un assist al bacio lo serve, controllo orientato in corsa, finta di calciare e spostaento a sinistra che fa andare fuori asse il difensore, si presenta davanti a Thiam e con il sinistro segna di tapin sotto le gambe del portiere ferrarese. Queste e altre giocate ci auguriamo di vedere più spesso, partire dai piedi del talentuoso centrocampista polacco che, fino a quando verrà sostituito regala giocate precise e spensierate che servono e serviranno sempre più a dare peso e sostegno al reparto offensivo bresciano.

LABOJKO 5 ½ RINUNCIATARIO
L’altro centrocampista polacco invece, tornato titolare dopo circa un mese, esegue spesso e volentieri in maniera precisa i compiti che gli vengono affidati in mezzo al campo, ma pecca, anche in questa gara di coraggio e risulta molto prevedibile e scontato. Tatticamente intelligente in fase di contenimento, ma poco ispirato e presente quando si tratta di inserirsi senza palla e ricevere triangolazioni e sponde dalla punta o dai giocatori più avanzati.

SPALEK 6 IN RIPRESA
Più convincente e più visibile la sua presenza al Paolo Mazza di Ferrara. Parte come quinto di centrocampo o come terzo d’attacco, corre generosamente e cerca di contenere prima sul lato destro poi su quello sinistro, le avanzate avversarie. Ma in questa gara, a differenza delle precedenti partecipa con più costanza a qualche trama e ripartenza. Al 33’ si libera bene in area su sviluppi di azione di Ragusa e ha l’opportunità di calciare, defilato a botta sicura verso il secondo palo, tiro potente ma che viene respinto dalla saracinesca di casa. Augurio del nuovo anno che possa essere decisamente più “vivo” e convincente di quello appena passato.

RAGUSA 5 ½ SPENTO
Non una partita sugli scudi, Antonino per tutto lo svolgersi della gara non è riuscito a lasciare il segno e mettere lo zampino in nessuna azione degna di nota della sua squadra. Parte anche lui con compiti simili a Spalek, anche se sul fronte di sinistra, nella fascia opposta. Spesso lo vediamo posizionarsi e liberarsi centralmente sulla trequarti ma le sue trame conseguenti e le imbucate che propone finiscono sempre sui piedi della difesa avversaria. Forse dobbiamo ancora attendere per vedere il giocatore e la qualità che tutti gli riconoscono di avere.

TORREGROSSA 6 ½ LEONE FERITO
Ernesto esce vistosamente indispettito in due occasioni. La prima nello scontro aereo con Tomovic, che vede il difensore uscire a causa dello scontro, mentre l’attaccante bresciano si “procura” una vistosa fasciatura in testa. In un secondo tempo invece, quando al minuto 83 Dionigi lo richiama in panchina, sostituito da Ayè. Primo tempo di lotta corsa e solitudine, secondo tempo più sostanzioso, aiutato e spalleggiato finalmente da Donnarumma e compagni. Alterna soliti sprazzi di giocate da categoria superiore a situazioni dove si intestardisce per provare a tutti i costi a risolvere la partita.

DONNARUMMA 6 ½ CINICO
Entra e poco dopo si incarica, senza discussioni di battere, ancora a freddo il rigore che riporta la parità sul 2 a 2. Si comincia ad intravedere il potenziale e le giocate di Alfredo che a differenza della precedente entrata sul campo con l’Empoli si mette a disposizione e gioca per i compagni, nello specifico con Torregrossa con cui in più di un occasione, dialoga pericolosamente davanti all’area degli ospiti.

BISOLI 6 ½ RITROVATO
Dimitri, dopo un paio di settimane carente sul piano fisico e di prestazione, entra e contribuisce a cambiare la partita. Protagonista e fortunato nel procurare il rigore, successivamente trasformato da Donnarumma, suona la carica e si riprende quella parte di centrocampo e di spinta che siamo sempre stati abituati a vedere e che tutti i bresciani apprezzano particolarmente.

BJARNASON 7 DECISIVO
il vichingo entra, dialoga bene con compagni offre un assist al bacio a Torregrossa che di testa non riesce a capitalizzare e al minuto 86’ sempre di testa decreta il vantaggio della squadra e dichiara formalmente finito il match. Cosa chiedere di più ad un giocatore che è in continua crescita e fiducia? Se pensiamo che ad inizio campionato non veniva preso in considerazione e attorno a lui Lopez non dimostrava di poterci contare particolarmente, il giocatore islandese sta dimostrando ora di meritare sempre più un posto da protagonista in questo campionato.

MANGRAVITI 6 POSITIVO
Bene anche l’entrata in campo del giovane bresciano che in un’occasione strappa applausi dimostrando di avere buona tecnica, smarcando in 2 tocchi con tacco finale il compagno che si era sovrapposto a lui sulla parte alta sinistra dell’attacco. Si rende utile e conferma che i subentrati hanno dato enorme spinta e forze fresche alla partita.

AYE’ 6 ½ PROPOSITIVO
L’attaccante francese, rileva sotto le facce stranite di molti Torregrossa al minuto 83. Si rende protagonista, complice un uscita azzardata del portiere ospite, di un assist di testa per la corrente Bjarnason che non si fa pregare due volte e sempre di testa firma il gol vittoria per le rondinelle.

DIONIGI 6 DOTTOR JEKYLL E MISTER HYDE
Fa parte del calcio moderno e dell’idea attuale di numerosi allenatori di cambiare continuamente uomini e modulo all’interno di una singola partita. Ma al di fuori della sua prima gara contro la salernitana, dove tutto ha funzionato sia modulo che gioco che risultato, nelle altre apparizioni l’allenatore non ha mai dato precise indicazioni ai propri giocatori e all’ambiente esterno. La probabile idea è che non abbia ancora realmente optato per un atteggiamento e modulo di riferimento, fatto sta che esce da Ferrara con 3 punti, insperati se vediamo la prima frazione ma ben guadagnati se valutiamo l’intero arco della gara. Esulta vistosamente al fischio finale e “litiga” con Marino che non gradisce particolarmente il suo sfogo. Tocca a lui ora riordinare le idee e cominciare a dare un’identità più precisa e costante alla squadra per facilitarne pregi e limare difetti.

Di Nicola Silvestri – Calcio TecNiko Accademy

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