Per vedere una Ferrari così in difficoltà bisogna scavare nel passato. Introspezione che a molti tifosi del Cavallino Rampante fa davvero male. Vedere una Ferrari in queste condizioni accappona la pelle, fa sgranare gli occhi e soprattutto soffrire. A Spa è andata in scena la peggior Ferrari degli ultimi vent’anni con Vetter 13° e Leclerc 14°.
Una debacle che il team principal Mattia Binotto ha cercato di sminuire (“Siamo nella tempesta ma non parliamo di crisi”). Difficile non contraddire l’ingegner Harry Potter ma che di magico ha solo la somiglianza. Quella vista in Belgio è una sconfitta sotto tutti i punti di vista: sportivo, gestionale e di programmazione.
La Ferrari non ha saputo reggere l’urto degli avversari, sverniciata dall’Alfa Romeo, dall’Alpha Tauri e in competizione quasi con le Haas. Dove è finita la squadra che dominava a Spa e a Monza lo scorso anno? Quella che senza gli errori di Vettel avrebbe probabilmente vinto un titolo negli ultimi 4 anni?
Drammatici sono stati i team radio di Vettel (scaricato troppo presto) e Leclerc (scusandosi per le parolacce al pit stop). Sconfortante la mancanza di idee e la pochezza del progetto tecnico. Urga una profonda riflessione a Maranelli. Perchè nel bittico di gran premi di casa, Monza e Mugello, c’è il rischio di vedere all’opera una vettura imbarazzante e una squadra allo sbaraglio. Che ne dica Binotto….