Vista l’eco mediatica avuta dalla notizia in queste ore, tutti sapranno che la famigerata Superlega “minacciata” -ormai da anni- dai “grandi” Club europei è in dirittura di arrivo. Alla faccia dei tifosi, naturalmente, e nonostante le ripetute smentite da parte degli interessati in tempi non sospetti.
Sì, perché dopo:- avere cancellato tutte le tradizioni legate alla Maglia che hanno fatto grande e soprattutto popolare questo sport; – avere fatto fallire/sprofondare decine di società storiche e blasonate; – avere svenduto le anime (la loro e quella dei tifosi) alle televisioni a pagamento; – avere svuotato gli stadi (ben prima del covid) e averli ridotti a salotti costosi e asettici;- avere trasformato i tifosi in meri clienti senza diritti e senza opinioni;- avere ripreso i campionati nonostante la situazione drammatica (causa covid) e i tantissimi pareri contrari;- avere dato fondo a tutte le loro in-capacità manageriali per affossare il gioco più bello e ricco del mondo;dopo tutto questo e molto altro ancora, gli stessi Club (su tutti quello dei famelici… “agnelli”) che fino a oggi avevano convertito il calcio italiano a seconda delle proprie esigenze e dei propri interessi, decidono di aprire una nuova “Lega europea” a proprio uso e consumo.
Desideri portare ovunque la tua passione? Lasciati conquistare dalla nuova felpa del tifoso bresciano. Dedicata a tutti i supporter della Leonessa d’Italia.Ora, non staremo troppo tempo ad analizzare schemi, costi e benefici relativi a questo progetto; basterà infatti spulciare qualche giornale per capirne la portata e l’aberrazione. Ci piacerebbe piuttosto fare una semplice riflessione sul tanto decantato “calcio moderno”, in particolare quello “italiota”, che chiaramente ha fallito in maniera miserabile.
iniziato verso la fine degli anni ottanta, e accelerato negli ultimi anni nonostante le proteste dei tifosi e le evidenti perdite sia a livello sociale, sia a livello economico, il calcio italiano ormai incarna soprattutto le ambizioni, i poteri e gli appetiti di pochi Club, che sulla carta dovrebbero essere ricchissimi e vincenti.In realtà la maggior parte di loro è alla canna del gas, e negli ultimi anni sono stati anche -quasi- tutti eliminati prima delle fasi finali di ogni competizione europea.
Una situazione disastrosa e paradossale, frutto di scelte autonome (non condivise coi tifosi, per intenderci) e ostinate, dettate solo ed esclusivamente dalla brama di potere e di denaro e dalla superficialità dei soliti noti. La verità è che non solo hanno dilapidato il potenziale sociale, storico ed economico ereditato dai vecchi presidenti di calcio, ma hanno sperperato perfino i miliardi di euro con cui sono stati ricoperti -in tanti campionati- dalle Pay-TV.
Come se non bastasse, ora si apprestano a distruggere anche quel poco che era rimasto…Il covid, sia chiaro, ha velocizzato semplicemente questo processo rovinoso e -con ogni probabilità- senza ritorno, che i tifosi stanno denunciando ormai da tempo immemorabile. E proprio questa accelerazione -per certi versi inaspettata- e i tanti debiti accumulati hanno “convinto” alcuni Club a stringere i tempi e intraprendere la strada “europea”, apparentemente in discesa.Per quello che vale, noi pensiamo che il loro sia un grande errore; l’ennesimo.
Crediamo soprattutto che -in ordine di tempo- questa sia solo l’ultima decisione irrispettosa di una classe dirigente presuntuosa e maldestra. Una vera e propria “casta”, che farebbe meglio a recuperare le proprie origini/tradizioni, nel rispetto di chi ha reso unico il calcio (e lo ha sempre vissuto con passione), e negli interessi di tutti. Sapete, all’inizio di questa pandemia ci raccontavamo che ne saremmo usciti tutti migliori…Beh, evidentemente non è così…
Comunicato Stampa Brescia 1911 – Ex Curva Nord