TIZIANO INTERNÒ: SOGNO INFRANTO MA VITTORIA DEL CUORE

Il sogno di raggiungere il traguardo di Gedda infranto su una maledettissima duna. Un brutto incidente quello occorso al pilota bresciano Tiziano Internò nel corso della 3° tappa della Dakar. A terra non è rimasta solo la motocicletta del driver di Sale Marasino ma anche il sogno di portare a termine la sua prima Dakar.

Nella caduta il centauro bresciano ha subito la frattura dello scafoide oltre ad un trauma toracico e cranico. Le ferite dell’animo sono ancora tangibili ma in parte superate da una forza di volontà e un sorriso contagioso.

“Ho provato a darmi una risposta alla caduta e al ritiro – ha raccontato Tiziano Internò-. Credo faccia parte del destino. Quando partecipi a competizioni estreme la componente sfortuna è dietro l’angolo. Viaggiando per centinaia di chilometri nel deserto ad oltre 150 km/h di media non puoi mai sapere cosa si nasconde sotto la sabbia”.

Una Dakar preparata in un lunghissimo anno e mezzo tra notti insonni, pezzi di ricambio da trovare e forgiare e quella voglia di partire per una abìvventura fino a ieri impossibile da raggiungere. Ma la vita, le corse (specialmente quelle estreme) sono così: un attimo, un istante e tutto si oscura.

“La Dakar è una corsa nella quale sfidi te stesso e la sorte -ci ha raccontato il collegamento Skype Tiziano-. Per chi come me partecipa per passione l’obiettivo non è la classifica ma concludere la gara. Non arrivare al traguardo rappresenta la sconfitta più grande, una delusione fortissima difficile da raccontare”.

Solo a distanza di un giorno dall’incidente Tiziano Internò è riuscito a unire i vari pezzi del puzzle della sua caduta. “Dell’istante dell’incidente non ricordo assolutamente nulla -precisa Tiziano-. Ciò di cui sono a conoscenza l’ho saputo da chi mi ha soccorso”.

L’angelo custode di Tiziano Internò si chiama Giovanni Stigliano, impiegato di 47 anni, originario di Busto Arsizio, ma trapiantato a Gorla Maggiore. “Gianni mi ha trovato in una duna incosciente, con il sangue alla bocca -ha specificato Internò-. Straparlavo ma nonostante ciò sono riuscito a risalire in sella e fare un po’ di chilometri. Non ero consapevole di ciò che era accaduto. Mi sono ripreso mentre ero alla guida pensando fosse la seconda tappa. Sono caduto un’altra volta fino ad arrivare al punto d’intercetto dove sono svenuto dal dolore”.

Tiziano non si è perso d’animo e ha continuato a combattere e lottare per il suo sogno: quello di raccontare la Dakar da un’altra prospettiva. Se prima era quella del pilota ora sarà quello del “dietro le quinte”. Ma sempre lì, in Arabia Saudita, con quella che è diventata la sua famiglia.

Il progetto ideato e portato avanti da Tiziano si chiama Rally Pov. “Volevo raccontare la Dakar da chi non era nessuno: partito con un sogno e arrivato a gareggiare in questa straordinaria manifestazione -specifica Tiziano-. Non sono un super uomo, nemmeno un eroe ma solo un portatore di un messaggio: tutti possono farcela con impegno, passione e dedizione”.

Finita l’avventura del 2021 con un sogno realizzato a metà Tiziano inizierà a pensare al prossimo anno, alla partenza del 2022 con altri progetti ma lo stesso sorriso di vittoria sfoggiato in Arabia Saudita. Perchè Tiziano anche se non è giunto al traguardo con la sua moto, ha vinto!

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