Tutto il mondo è ai piedi di Max Verstappen. Il fresco campione del mondo di Formula 1 deve molto della sua scalata alla nostra provincia. Da Lonato in particolare è partita la parabola vincente del driver olandese. Lo ha scritto Bresciaoggi sul quotidiano in edicola martedì 14 dicembre.
Il percorso di Verstappen nasce in Belgio e Olanda quando con i mini kart vince tutto. Nel 2010 l’arrivo in Italia grazie all’intuizione di Giancarlo Tinini, manager della CRG, impressionato da quel bambino con la velocità nel sangue. “Eravamo a Muro Leccese -racconta il manager della CRG-. Ero sul tetto del mio motorhome quando vidi girare in pista quel ragazzino. Aveva una percorrenza in curva fantastica, era velocissimo. Così incontrai Jos Verstappen al quale chiesi conto di quel giovane pilota dalle guance rosse e un po’ paffutello. Sorridendo mi rispose che era suo figlio. Non esitai a fargli firmare l’accordo”.
In terra leccese Verstappen fu protagonista di un altro curioso aneddoto. “Sulla pista salentina erano in corso dei test invernali -racconta Luca De Donno, organizzatore della WSK-. Max non aveva ancora l’età per partecipare. Il suo team manager si presentò da noi con una licenza di un altro pilota. A metà giornata era il più veloce di tutti. Quando scoprimmo che era Verstappen: lo fermammo”.
Quattro anni in CRG, dal 2010 al 2013, ricchi di trionfi battendo quelli che ora sono i suoi avversari in Formula 1. “Max è nato per essere campione -ha sentenziato Tinini-. Mentre molti bambini, finite le prove con i kart, andavano a giocare a pallone lui si metteva nella sua tenda con l’ingegnere analizzando la telemetria, pulendo il proprio mezzo”.
Il ricordo del piccolo Verstappen attraversa anche il cuore di Fernando Morandi. “Arrivò a Brescia nel 2009 -racconta l’ex responsabile ufficio stampa della CRG-. Fu presentato ad un evento di auguri della CRG. La sua prima fu la Winter Cup a Lonato e Max andò subito sul podio”. Nel corso della sua esperienza con i kart Verstappen fece subito capire d’essere di un altro pianeta. “Aveva una capacità competitiva fuori dal comune, il miglior pilota visto nelle mie categorie” la sintesi di De Donno. ù
Un talento entrato di diritto nell’orbita delle grandi scuderie di Formula 1. “Nel 2014 ebbe un contatto con la Ferrari ma non se ne fece nulla -ricorda Morandi-. Subentrò la Mercedes che lo mise sotto accordo ma lui scelse la Reb Bull che, pagando la penale, gli diede garanzie di debuttare in F1”. Ciò avvenne all’età di 17 anni al Gp d’Australia nel 2015. “Quando firmò il suo primo contratto in F1 Max aveva solamente 16 anni -ricorda Tinini-. Ci diedero degli sprovveduti e incoscienti ma il tempo ci ha dato ragione”.
Per chi lo ha visto crescere la vittoria di Max Verstappen non è stata una sorpresa. “Nonostante la crescita di Mercedes credevo nelle potenzialità di Max. Non ha mollato fino alla fine. Solo lui poteva mettere il muso in quella curva tentando il sorpasso, altri non lo avrebbero mai fatto” il pensiero di Tinini. “Max meritava questo titolo” hanno aggiunto Morandi e De Donno.
-dal Bresciaoggi del 14 dicembre-