Quattro mesi fa era il dolore a pervadere le nostre vite, a stravolgere le nostre esistenze. Nessuno minimamente pensava ad un pallone che rotolava, ad un derby in Serie A tornato in auge dopo numerosi anni, ad una rivalità storica tra due squadre ora più che mai vicine.
Ciò che è successo in questo funesto 2020 rimarrà per sempre nella memoria di tutti. Il dolore, la sofferenza, l’impotenza provata da due province come quelle di Brescia e di Bergamo lascerà cicatrici profonde per sempre nell’animo della gente.
In questo periodo abbiamo riscoperto il gusto della vicinanza e non della rivalità, la voglia di lottare insieme sotto bandiere diverse, il desiderio di vittoria comune su un nemico invisibile.
Dalla pandemia Brescia e Bergamo escono più unite che mai seppur la rivalità storica, specialmente in tema calcistico, è viva e rimarrà. Ma è cambiata la percezione dell’avversario, la mentalità con la quale si affrontano battaglie sportive come il derby.
La vita, gli affetti, il valore della salite sono beni ai quali non si può prescindere e che una vittoria o una sconfitta nello sport più amato da tutti gli italiani non può cancellare. Brescia e Bergamo si sfidano su un campo di calcio in uno dei derby emotivamente più sentiti di sempre. In campo non ci saranno vincitori e sconfitti ma due provincie, due città che insieme hanno lottato e lotteranno ancora l’una al fianco dell’altra per la tutela della nostra terra.
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