BRESCIA, AVANTI PIANO MA LE ALTRE NON DECOLLANO

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Il pareggio del Brescia contro l’Alessandria va letto bene nei dettagli. Tanti gli spunti che l’1-1 del Rigamonti ha lasciato a Inzaghi, Cellino e i tifosi. I sentimenti sono un misto di rabbia, delusione e convinzione.

RABBIA per il rigore negato al 95′. Un fallo di mani evidente di Ba in area di rigore nega alla squadra di Inzaghi l’opportunità di vincere una gara importantissima per la classifica e per il morale. Solo l’arbitro e il VAR non sono intervenuti per mancanza di attributi e di coraggio. “Vergogna” ha urlato Cellino dalla tribuna, in campo la rabbia dei giocatori si è scatenata contro il direttore di gara. Rabbia che il Brescia ha messo in campo per provare a trovare il gol del pareggio, e quando ci è riuscito per vincere la partita.

DELUSIONE per l’occasione sprecata e per quei 45′ buttati via. Poco gioco, poche idee e la mancanza di cattiveria agonistica che non ha permesso al Brescia di avere la meglio dell’Alessandria. Il Rigamonti rimane tabù. Non si vince da oltre 100 giorni: troppo per una squadra che vuole ambiere alla Serie A. Delusione anche perchè le altre non corrono. Il Lecce capolista è ancora a 2 soli punti, davanti al Brescia ci sono squadre a 41 e una vittoria avrebbe aiutato ad agganciare il Lecce.

CONVINZIONE quella che la squadra c’è: lo ha dimostrato il finale di gara, la voglia di acciuffare prima il pareggio e poi andare a vincere. Il Brescia da qui deve ripartire, dalla convinzione che gente come Moreo, Tramoni e il giovane Bianchi, insieme a Palacio, possono fare al caso delle rondinelle specialmente per la qualità delle giocate. Inzaghi ne tragga beneficio.

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