BRESCIA, FINE DELL’IMBATTIBILTA’ E QUEL SECONDO TEMPO…
Un ko che fa male, molto. Non nascondiamoci dietro ad un dito. La sconfitta delle rondinelle sul campo dello Zini di Cremona ha lasciato il segno nella classifica. Sorpasso dei grigiorossi ora primi a 53 punti (in attesa della gara del Lecce) e dietro le altre premono. Fine dell’imbattibilità di 11 gare consecutive senza sconfitte per le rondinelle. Ma a pesare più di ogni cosa è la prestazione del secondo tempo dove il Brescia non ha dato completa dimostrazione di voler l’intera posta in palio.
Perdere un derby ci può stare, nel calcio nulla è impossibile. Spesso però è il coraggio a fare la differenza nell’economia delle gare. Fabio Pecchia,tecnico della Cremonese, a 20′ dalla fine mandava in campo il quinto uomo d’attacco (Gondo), Filippo Inzaghi al contrario, sin dal primo minuto della ripresa, esprimeva nei cambi la volontà di tenere un assetto conservativo.
Il coraggio di Pecchia veniva ripagato dal gol di Di Carmine (subentrato) sugli sviluppi di un lancio di oltre 40 metri letto malissimo dalla difesa, nella fattispecie Joronen e Cistana. Tanto quanto accaduto nel primo gol della Cremonese dove Mangraviti sbagliava la tattica del fuorigioco permettendo a Gaetano di operare il suo slalom speciale.
A incidere nell’economia del ko sono stati sopratutto i cambi e il cambio d’atteggiamento. Sostituzioni a cambiare il volto del Brescia consegnandosi nelle mani della Cremonese. Lasciare il centrocampo alla squadra di Pecchia è stato un errore. Il dato emblematico? Un solo tiro pericoloso dalle parti di Carnesecchi di testa sferrato da Palacio, poi il vuoto. Oltre alle numerose ripartenze in uscita e alle difficoltà di Bisoli in cabina di regia.
Ora serve resettare e archiviare in fretta la sconfitta. Sabato c’è una nuova battaglia, questa volta da vincere contro il Lecce. Il pareggio non puà bastare…
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