C’è un dato inconfutabile in questa stagione del Brescia: i cambi di modulo e uomini non hanno mai portato a risultati concreti. Lo dicono i numeri, non solo le classiche voci da bar. Quando il Brescia cambia assetto e tanti giocatori è la volta buona che non riesce a fare bottino pieno.
La riprova è arrivata nelle due ultime gare disputate dalle rondinelle contro Reggiana e Pescara nelle quali Pep Clotet ha operato una sorta di mini turnover per centellinare le forze e dare spazio a chi aveva giocato meno. Il bollettino parla di due pareggi, per due soli punti conquistati e 4 buttati alle ortiche!
Prendendo in esame le singole sfide, a Reggio Emulia hanno giocato titolari 5 giocatori nuovi rispetto alle uscite precedenti. Contro il Pescara i cambi sono stati 8/11 rispetto alla sfida del Mapei Stadium con un cambio di modulo: dal 4-3-2-1 al 4-3-1-2.
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Per causa di forza maggiore si era ricorso alla sostituzione di Cistana e Martella infortunati ma con Papetti e Pajac. Ciò che ha colpito infatti è stata la mancanza di continuità di alcuni calciatori come Mateju, Mangraviti per un Papetti a Reggio Emilia spaesato e Ragusa alle spalle di Ayè per non citare Ndoj.
Ma perchè cambiare?! Perchè stravolgere un assetto di modulo e uomini che ha portato il Brescia a risollevarsi in classifica. Esperimenti a destabilizzare il gioco e le certezze. Ciò che diventa difficile da capire è il pregresso: quello di Dionigi, il quale per i troppi cambi ha pagato con la panchina. Perchè non farne tesoro guardando anche i numeri?…
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