BRESCIA: QUATTRO PAROLE CHIAVE PER SVOLTARE DOPO LECCE

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Le parole chiave della trasferta di Lecce sono molteplici. Analizzandole in sequenza emerge un quadro confortante in vista della prossima gara di domenica contro il Chievo Verona e del proseguo del campionato.

RIMONTA: Non è un fattore di poco conto rimontare due gol al Lecce in casa propria. Specialmente se i due gol sono stati subiti nei primi minuti della ripresa, a distanza di poco uno dall’altro. E se a maggior ragione nei primi 45′ hai dominato la scena e se ci fosse stata una squadra ad avere le credenziali per andare in vantaggio questa, ai punti, sarebbe dovuta essere il Brescia.

CORAGGIO: Il coraggio di cambiare è arrivato come imput dalla panchina. Due le situazioni che hanno catturato l’attenzione diventate poi determinanti nel raggiungimento del pareggio. La prima la spavalderia con la quale, senza curarsi di poter prendere altri gol, Clotet ha mancato in campo un attaccante (Skrabb) togliendo un centrocampista (Jagiello) e ancora mettendo un centrocmapista (Bjarnason) per un difensore (Mateju).

Ancor più decisiva è stata la mossa di mettere Chancellor a giocare da attaccante aggiunto. Così facendo si sono alzati i centimetri del reparto offensivo mettendo un uomo in più in area. Da un suo “liscio” in area avversaria nasce il gol del 2-2

AYE’: Sarà un fattore ma 3 gol nelle ultime 2 gare valgono molto. Specialmente perchè l’attaccante quando segna prende fiducia. Florian sta attraversando un ottimo momento di forma ed il Brescia ne giova complice anche la moria di attaccanti in rosa. Spiace solo che in alcuni frangenti, vedi nel primo tempo, i fantasmi dell’Aristoteles della Longobarda si sono ancora materializzati mangiandosi un gol che probabilmente avrebbe dato un seguito diverso alla sfida.

GARRA: Dalla panchina e dal campo si è visto un Brescia grintoso e aggressivo. Una squadra desiderosa di non perdere e di raggiungere il pareggio a tutti i costi. Il “cinque” di Bisoli a Clotet, la sua esultanza sotto la panchina e quella di tutta la squadra al gol di Ayè è segnale di unità e di collaborazione verso un unico obiettivo.

Ora la palla passa nelle mani di Clotet e di Gastaldello. A loro il compito di creare il mix vincente con questi ingredienti che presi singolarmente hanno un valore ma lo devono trovare anche amalgamandosi.

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