Gigi Cagni è rimasto nel cuore dei tifosi del Brescia. Prima come giocatore poi come tecnico di una salvezza insperata. Intervistato da TMW Radio il bresciano ha raccontato un frammento importante della sua viata: il passaggio dalla fabbrica al calcio.
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“…A 14 anni Cagni era in officina. Operaio specializzato in catena di montaggio. Lavorava alle testate dei camion: “Otto ore al giorno, sembravo Charlie Chaplin in quel film, Tempi moderni: prendevo 90mila lire al mese, erano soldi. Quando il Brescia mi ha preso mi sono licenziato dalla sera alla mattina, senza dirlo a casa. Mia madre l’ha saputo e mi ha dato una sberla che ancora mi fa male, solo a pensarci. L’allenatore Sandokan Silvestri mi teneva ore e ore al muro ad affinare la tecnica, si metteva dietro di me e mi dava certi cazzotti sulla schiena…È per il tuo bene, mi diceva. Altri tempi”.
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